Con l’avvicinarsi dell’anniversario della prima pubblicazione della Carta Universale dei Diritti dell’Uomo, anche in Sardegna il messaggio di conoscenza e rispetto degli articoli contenuti all’interno di questi 30 articoli, è un appuntamento che si fa vivo in tante località. Già partiti con le iniziative nella mattinata di sabato 4 dicembre a Oristano, proseguiranno con distribuzione di materiale informativo a Nuoro, Cagliari, Serramanna, Olbia e La Maddalena.
Talvolta le persone hanno la tendenza a complicarsi la vita e finiscono per non riuscire a risolvere situazioni che gli si presentano nella vita, solamente per non avere a disposizione strumenti semplici che consentano di far chiarezza. I 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, pensati affinché potessero essere utilizzati anche come strumento di legge, possono tranquillamente essere considerati come codice morale.
In quanto tali possono facilmente essere di supporto per stabilire la correttezza delle azioni che si intraprendono e, nei tempi che stiamo vivendo, azioni e decisioni che mettono a rischio ampie frange di popolazione ne avvengono di continuo. Se solo ogni decisione fosse misurata in base al fatto che rispetti i 30 articoli, è facile che ci si possa ritrovare con una società più morale. Inoltre, il collegamento che purtroppo ancora avviene tra il concetto di Diritti Umani e terzo mondo, come se questi articoli fossero a difesa solamente delle popolazioni che vivono in quelle zone, è scorretto, retrogrado e frutto di propaganda anti-diritti.
Il prossimo 10 dicembre si celebrerà l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Si celebrerà quella volontà delle Nazioni Unite di non vedere mai più ripetersi le atrocità che l’uomo ha conosciuto nella II Guerra Mondiale. L. Ron Hubbard disse “i diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico”. Se si vuole che la celebrazione di quest’anno porti con se lo spirito iniziale con cui questo documento è stato pubblicato, i primi a dover essere coinvolti sono i comuni cittadini. Ecco perché la Fondazione Uniti per i Diritti Umani sezione Sardegna, metterà a disposizione i suoi volontari e migliaia di libretti informativi.