Si intitola “Gargarismi” ed è il nuovo lavoro discografico del canta-ingegnere Gigi Marras (Storie di note/Egea Music), ed esce oggi 17 dicembre, disponibile in formato cd, in streaming e nei digital stores.
Un album terapeutico, come la pratica che ne dà il titolo, che è anche il perfetto anagramma del nome dell’autore.
“La mia passione ormai incurabile per i giochi di parole, mi ha praticamente costretto a produrre un nuovo lavoro”MARRAS_
Dopo “Dio mi ha fatto non credente”, il suo primo album, uscito nel 2002 per l’etichetta Storie di Note, e “Quando sarò più giovane”, pubblicato nel 2018 con Vandle99 (l’etichetta legata alle canzoni della inconfondibile voce di Andrea Parodi, con il quale Gigi ha collaborato dal 1999 al 2006), “Gargarismi” nasce durante il lockdown imposto dal Covid19.
Per questo Marras, poli-strumentista, diplomato in flauto dolce al Royal College of Music di Londra, per fare i “Gargarismi”, durante l’isolamento ha potuto collaborare con il gruppo con cui suona ormai da diversi anni, i BuFoBaldi, solo in remoto.
Il disco propone 13 canzoni e 8 “microcanzoni”
Riprendendo infatti l’idea del precedente album, troviamo, insieme ai brani dalla struttura più tradizionale, anche dei brevi frammenti (dai 18 ai 59 secondi) con testo e/o musica che aiutano l’ascoltatore a passare da una canzone alla successiva, a volte ammorbidendo la transizione, a volte esaltandone i contrasti.
Tra i brani c’è la versione completa di “Non ho voglia di studiare”, una canzone nata per addolcire le fatiche di una seconda laurea, e che nella sua versione di “trailer” presente nel disco precedente ha incontrato il gradimento di molti utenti di TikTok, venendo utilizzata nei loro video da più di 240 giovanissimi.
E ancora gli “straniamenti esistenziali” di chi ha come guida e riferimento una “Stella bipolare”, o il tentativo di mitigare con il cauto ottimismo di “Passano i giorni” l’assurdità dell’esistenza, ancora nel terzo millennio, di negazionisti, razzisti, omofobi, complottisti, ecc., ecc.
Ed ancora, il racconto dei tragici giorni dei bombardamenti che distrussero nel 1943 più dei tre quarti della sua amata Cagliari in “Ultimi attimi di libertà”, la rabbia disarmata verso il potere corrotto e corruttore di “Una chitarra piccola piccola” e “Il passato sembrava passato”, ma anche l’allegria e la dolcezza della tenera storia d’amore in “Sette ettolitri di zenzero“, la struggente nostalgia di “Inviti superflui“, ispirata all’omonimo meraviglioso racconto di Dino Buzzati, e il desiderio di serenità e di un porto sicuro in “Vento di burrasca” dopo che, come disse il grande Faber, tanto “Navigammo su fragili vascelli per affrontar del mondo la burrasca“.
GUIDA ALL’ASCOLTO a cura di GIGI MARRAS
1) Non ho voglia di studiare (03:18)
Pochi anni fa ho affrontato la fatica di una seconda laurea ritrovando i momenti felici di un’altra età, come il crogiolarmi al sole primaverile invece di stare chino sui libri, e vivendo nuove esperienze impagabili, come quella di farmi passare le risposte dei quiz da una collega che era stata compagna di scuola di mio figlio alle elementari! Sì, studiare a volte è faticoso, ma la conoscenza è rivoluzionaria e allora, che siamo medici, ingegneri o musicisti, ci toccherà studiare…
2) Di tutto e di niente (04:11)
Ovvero dell’ansia del non detto, del non confessato, del confessato ma non compreso e del confessato compreso male.
3) Con la chitarra sulla pancia (00:33)
Del sentirsi inadeguato e dell’incapacità a far capire la propria fragilità senza provocare discussioni, crisi, dolori anginosi, musi lunghissimi e lunghissimi silenzi.
4) Passano i giorni (04:12)
Mi sono sempre chiesto come facciano i pinguini a riconoscersi fra di loro, come facciano certi (molti) ingegneri a misurare anche i sentimenti col goniometro e con quale vigliaccheria certi personaggi cerchino di convincerci che siamo minacciati dal nemico che viene da lontano.
5) Canzone semplice (00:30)
Microcanzone sul talento nell’essere incomprensibili.
6) Stella bipolare (03:37)
Non so mai cosa scegliere, non so mai cosa decidere, odio prendere decisioni, la mia guida è sempre stata una stella bi-polare.
7) Onomastico (03:13)
Dopo aver ascoltato questa canzone mio figlio mi ha chiesto: “papà cosa ti sei fumato?”. Forse ha ragione, e forse allora significa che questa canzone mi rappresenta bene.
8) Una chitarra piccola piccola (04:01)
L’angoscia sottile vissuta nel ventennio (o quasi ventennio) governato dagli eccessi di un famoso (ex) cavaliere.
9) Microcanzone (00:18)
Un altro raccontino sulla mia inquietudine, quasi un musical coitus interruptus da 18 secondi.
10) Ultimi attimi di libertà (03:45)
Il 17 febbraio del 1943 Cagliari venne attaccata e distrutta per il 78% dai bombardieri americani. “Stringimi forte, non parlare amore in questa calma apparente dopo tanto rumore, la quiete di ghiaccio della nostra città, e questi ultimi attimi di libertà”.
11) Vorrei scappare lontano (00:24)
Un’altra microcanzone interlocutoria.
12) Cantando (03:56)
Per non perdermi ho scritto una semplice canzone allegra, la voglia di cose semplici e ben definite. Mi farà stare davvero bene?
13) Voglia di andar via (00:36)
Il primo caso di una canzone che ha sbagliato cd!!!
14) Il passato sembrava passato (03:58)
“Si voleva camminare insieme quasi tutti sulla stessa strada, c’era si qualcuno troppo caldo, ma noi si pensava di tenerlo a bada ed invece cambiano i vestiti e per indole o per vocazione i più caldi sono poi finiti ad ingrassare dentro una televisione”…
15) Sette ettolitri di zenzero (03:25)
Una tenerissima e gastronomica storia d’amore a lieto fine.
16) Chiudi gli occhi (00:39)
Ancora una microcanzone interlocutoria.
17) Senza preavviso (03:48)
L’eterno dilemma: scegliere la mente o il cuore? Ed allora: “Senza capire, senza una logica, senza preavviso mi son trovato a sorridere ai tuoi segreti al tuo sorriso. Senza governo alla deriva navigo indeciso se cader dritto all’inferno da questo angolo di paradiso”.
18) Raccordo mignolo (00:29)
Questa è una microcanzone solo strumentale, un piccolissimo raccordo, molto più piccolo di un raccordo anulare, e quindi …
19) Inviti superflui (04:34)
Ho cercato di trasporre in canzone l’atmosfera magica e struggente di un racconto capolavoro di Dino Buzzati.
20) Vento di burrasca (04:04)
Il desiderio di calma e stabilità alla fine di un lunghissimo viaggio.
21) E li zeffiri sereni (00:59)
Quasi un epilogo del brano precedente.
CREDITI
Gigi Marras e i BuFoBaldi hanno fatto “GARGARISMI”, Giuseppe Baldino – chitarra, Ivana Busu – fisarmonica e voce, Franco Fois – basso e voce, Gigi Marras – chitarra, voce, percussioni, elettronica e flauti dolci.
La traccia “Voglia di andar via” è stata scritta e interpretata da Alberto Marras, tutte le altre canzoni di questo album, scritte da Gigi Marras e la sua chitarra, sono state registrate e mixate fra gennaio 2020 e agosto 2021 a Cagliari nello studio: “Il salotto con permesso di soggiorno”
L’intermezzo “telefonico” è di Mario Faticoni Mastering a cura di Marti Jane Robertson, consulenza grafica di Bruno Meloni, il CD Esce per l’etichetta Storie di Note.
BIO
“Chitarrista autodidatta, ho studiato composizione sperimentale, mi sono diplomato in flauto dolce a Londra e laureato in ingegneria con una tesi di acustica musicale.
Ho sempre collaborato con musicisti di estrazione popolare, jazz e classica. Ho esordito col duo di canzoni e satira politica “Gigi e Marco”, nel 1980 ho fatto parte del “Trio del Tarlo”, nel 1997 ho fondato il gruppo “Muzzikasurda” col quale nel 1999 sono risultato fra gli otto vincitori della decima edizione del “Premio Recanati” col brano di mia composizione “Amore di emergenza”. Nel 2000 la mia canzone intitolata “Libertà”, si è classificata terza nella sezione in italiano del Festival di Napoli. Ho collaborato alla realizzazione delle musiche di due documentari trasmessi dalla RAI nazionale.
Nel 2001 ho prodotto il CD dal titolo “Dio mi ha fatto non credente” pubblicato da Storie di note.
Sono stato selezionato e ho partecipato alla prima, alla seconda e alla quarta edizione del Mantova Musica Festival.
Nel 2003 sono presente con la canzone “Sigarette Fini” nel CD edito dal Manifesto dal titolo “La battaglia di Canne”. Prodotto da Ricky Gianco il CD è una raccolta di brani sul tema della legalizzazione delle droghe leggere in contrapposizione alla legge Fini Giovannardi sull’inasprimento delle pene per i consumatori di marijuana.
Finalista col duo “marrasdonno” al Premio Bindi 2011 a Santa Margherita Ligure, sono stato selezionato nelle edizioni del 2008 e del 2011 fra i sedici finalisti del Premio Musicultura, rispettivamente con i brani “Nevica” e “Cadeva la pioggia” entrambi inseriti nei rispettivi CD compilation del Premio.
Nel 2014 sono risultato fra i 14 finalisti del Premio De André.
Il mio brano “Progetti per il passato” è stato inserito nel libro con CD “Il suono intorno alle parole” di Annino La Posta (Editrice Zona), pubblicato in collaborazione con il Club Tenco.
Nel 2018 è uscito per l’etichetta Vandle99 il mio secondo CD dal titolo “Quando sarò più giovane”.
Dal 2000 ho collaborato con il grande e indimenticabile amico Andrea Parodi (ex voce solista dei Tazenda) in varie registrazioni e in qualità di ospite nel suo spettacolo che prendeva il nome dalla mia canzone ‘Tanti Canti’ “.