Il Gruppo Lega Salvini Sardegna chiede all’Assessore all’agricoltura, Gabriella Murgia, di tenere presente la grave crisi che il settore apistico nazionale sta attraversando attivando un bando straordinario.
“purtroppo la crisi che colpisce questo fondamentale comparto per quanto riguarda la difesa della biodiversità e del paesaggiononché con importanti ricadute sul settore agricolo non ha risparmiato il territorio della Sardegna”
“Il 7-8 aprile u.s. è stato caratterizzato da gelate che distruggendo tutte le culture primaverili hanno colpito indirettamente il settore apistico privandolo della possibilità di poter far partire le produzioni nei tempi corretti, piante endemiche dell’isola come asfodelo, trifoglio selvatico, erica, lavanda o sulla, hanno a causa del freddo abortito la fase della fioritura obbligando gli apicoltori ad una nutrizione di sostegno anche nei periodi in cui dovrebbe esserci il raccolto.
Oltre a ciò, le problematiche per gli apicoltori sono proseguite anche nel periodo estivo, prima di tutto per via di una stagione di incendi eccezionale che ha colpito larga parte della Sardegna centrale, una delle aree dove l’apicoltura è più diffusa, e secondariamente a causa di una siccità che ha funestato la nostra terra fino al mese di ottobre.
Attraverso l’osservatorio nazionale del miele, abbiamo appreso di una situazione diffusa in tutta Italia di forte difficoltà legata alle produzioni di miele ridotte al lumicino e nonostante ciò vi è una grave difficoltà da parte degli operatori nel poter vendere quel poco della produzione rimasta per via delle importazioni di miele estero a prezzi nettamente inferiori a quelli nazionali e per la mancanza di canali di vendita che erano le principali vie di distribuzione utilizzate dagli apicoltori come mercati di natale, fiere, sagre, attività di vendita itinerante, etc.
Questa congiuntura negativa è segnalata dal forte malessere che gli apicoltori stanno vivendo, perché oltre a lavorare in perdita debbono cercare soluzioni per sostenere gli alveari nella fase invernale, momento in cui mancano le risorse nettarifere naturali e per non far soccombere le api debbono essere accudite con un’alimentazione d’emergenza.
IL SETTORE APISTICO
Il settore apistico è un settore del tutto particolare, le api producono se le condizioni climatiche sono favorevoli, ma in caso contrario consumano zuccheri e in mancanza muoiono letteralmente di inedia; per evitare questo gli apicoltori debbono acquistare alimenti extra, una sorta di mangime artificiale, ma con una grande differenza, nel caso delle pecore o delle mucche il cui prodotto finale è il latte, quando vengono nutrite producono latte, e cioè un prodotto che da valore e ricchezza, nel caso delle api, quando nutrite non producono nulla, sopravvivono solamente.
Per questo motivo molti apicoltori minacciano di non nutrire più i loro alveari, incapaci di poter far fronte alle enormi spese e alla prospettiva di un’assenza totale di guadagno, questo scenario se realizzato sarà un ecatombe per gli alveari dell’isola.
Per evitare questa situazione segnaliamo che la Regione Marche ha sviluppato un bando per aiuti diretti al settore prevedendo un contributo ad alveare pari a 40 euro, proprio per venire incontro alle problematiche convergenti di un’annata estremamente difficile funestata dall’aggravante del covid-19, che ha reso ancora più complicato portare avanti questa attività.
L’apicoltura al momento è tra i settori agricoli zootecnici meno tutelati in assoluto, in quanto esclusi dai contribuiti che vengono erogati a sostegno delle aziende agricole nell’asse 1 e 2 della PAC, e vista la loro importanza agroambientale e le problematiche che stanno affrontando è di fatto una grave ingiustizia alla quale dovremmo porre rimedio.
La regione Sardegna ha precedentemente dotato di ingenti risorse la misura di sostegno basata sulla L.R. n.19 del 24.07.2015 per aiuti al settore apistico, ma che questi fondi non sono stati utilizzati nei bandi del 2020 e 2021, suggeriamo che sarebbe di grande aiuto per il settore dirottare le annualità in oggetto per realizzare un fondo simile a quello predisposto per la regione Marche.
Chiediamo – conclude il gruppo Lega- una particolare attenzione per gli apicoltori che sono stati colpiti dai danni diretti o indiretti derivanti dagli incendi nell’area del Marghine, Montiferru, Monte Arci, in quanto ulteriormente danneggiati, oltre a coloro che allevano le api in regime di agricoltura biologica, in quanto i costi di gestione degli alveari biologici sono notevolmente più alti.”