La seconda parte dell’anno sancisce un boom di offerte di lavoro in Italia. E’ quanto emerge dall’analisi dell’ultimo trimestre effettuata dal portale applavoro.it, la piattaforma che punta alla meritocrazia e mette in contatto domanda e offerta.
Il sito nel periodo settembre-ottobre-novembre ha registrato un +30% di offerte di lavoro rispetto ai mesi precedenti. Un segno inequivocabile che la ripresa economica post pandemia sta spingendo la creazione di nuova occupazione. Nello specifico i settori a più alta richiesta sono stati quello commerciale e dei servizi. Quasi il 10% delle nuove offerte di lavoro cercano figure di commerciali seguiti da operatori della ristorazione come cuochi e camerieri.
Non manca la richiesta di figure più specifiche. Balza all’occhio quella di geometri (5%) ed elettricisti dovuta sicuramente all’esplosione del settore immobiliare con i vari bonus messi a disposizione dal Governo. Poi troviamo operai metalmeccanici (3%) ma anche programmatori informatici.
Tante offerte ma pochi candidati validi.
Tuttavia dietro alla bella notizia di una sostanziale richiesta di personale si nasconde il problema delle aziende che purtroppo faticano ad occupare le posizioni aperte. Per quale motivo? Per la scarsa specializzazione riferita alle mansioni o al settore o per mancanza proprio di candidature.
Analizzando i dati degli iscritti al portale e della loro ultima professione è possibile notare un netto distacco tra la domanda e offerta di lavoro. La maggior parte delle persone che sta cercando lavoro in questo momento in Italia ha esperienza di addetto alla vendita, impiegato o operaio generico. Tutte figure poco specializzate che non si sposano con le richieste attuali del mercato del lavoro.
“L’importante incremento di offerte di lavoro in Italia, è senza dubbio indice della graduale ripresa economica delle imprese” – spiega Marco Contemi, imprenditore e fondatore di Applavoro.it. “D’altro canto però, è palese la carenza di forza lavoro disponibile e specializzata che si registra da inizio pandemia, e che rischia di rallentare la ripresa. E’ certo che in Italia c’è ancora un importante problema nel miss-mach domanda / offerta. Oltre alla mancanza di specializzazione, i numerosi incentivi per la disoccupazione messi in atto dal governo nell’ultimo anno rischiano di disincentivare ancora di più le fasce di lavoratori meno motivate”.
E’ un mercato quello del lavoro che è cambiato negli ultimi anni; servono molte più competenze soprattutto digitali e figure specialistiche che purtroppo si fa ancora fatica a trovare. Molto spesso chi si candida viene scartato per mancanza di competenze.
Poi però ci sono anche le offerte di lavoro che non ricevono alcuna candidatura. Parliamo spesso di lavoro faticosi, usuranti, che richiedono molto impegno come nel campo della ristorazione o dei trasporti, spesso ignorati dai giovani che puntano ad altro pur senza il sacrificio di abbinare degli studi capaci di garantire il posto di lavoro tanto sognato negli anni a venire. E gli incentivi messi in atto dal Governo per combattere la disoccupazione molto spesso si traducono soltanto in una forma assistenziale senza dare realmente un aiuto concreto per il reinserimento nel mondo del lavoro.