“L’editoria nell’isola come missione e opera di libertà”.
Sabato si parlerà di temi ecologici e ricognizioni sulle emergenze del presente: virus, malaffari e corruzione e si ingaggeranno confronti diretti tra gli autori ospiti della rassegna. Ma sarà soprattutto la giornata degli alberi, grandi e antichi come gli scenari ambientali di cui rappresentano identità e appartenenza
È stata inaugurata con gli interventi di Simonetta Castia (presidente Aes), Monica Liguori (assessore alla Cultura del Comune di Tempio Pausania) e Salvatore Tola, coordinatore della prima giornata, la kermesse dell’editoria sarda che per la terza volta consecutiva ha deciso di fare tappa in Gallura.
Tutto con uno scopo ben preciso: promuovere l’editoria sarda in un periodo non facile per il settore. Come ha, d’altronde, affermato Simonetta Castia, “operare in un’isola è segno di una missione, e i dati dell’editoria regionale che possono sembrare minori rispetto ad altre realtà più grandi, in realtà sono più che significativi”.
Con il suo intervento, l’assessora Liguori ha, invece, voluto far presente il ruolo insostituibile del libro e delle buone letture: “Leggere è opera di libertà, perché il confronto con il pensiero altrui è un fondamentale esercizio di libertà, il libro induce a riflessione e si pone come criterio di acquisizione della libertà, fine di tutte le autoreferenzialità, cifra infelice di questi tempi.
È il libro che scova il dogma e libera le intelligenze”. Parole che hanno felicemente introdotto le presentazioni dei libri degli autori protagonisti della prima giornata: Isabella Mastino, Alberto Capitta, Gian Nicola Cabizza, Angela Antona e Nicola Castangia.
Quattro sono invece gli autori e i libri ospiti della seconda giornata della rassegna dell’Aes che, coordinata da Francesco Giorgioni, è in programma sabato 11 dicembre, dalle 17, a Tempio, all’interno dell’accogliente Spazio Faber.
Il primo autore della serata è Pier Giorgio Pinna, una delle firme più conosciute del giornalismo sardo degli ultimi trent’anni. Al pubblico gallurese presenterà l’ultimo libro che ha dato alle stampe con la casa editrice sassarese Mediando: “Virus & censure. Il contagio mediatico”. Un instant book che mira a fare luce sulla complessa gestione informativa e comunicativa della pandemia, che non può essere relegata a semplice questione medica, per quanto urgente e grave. Per Pinna è anche una questione mediatica che chiama in causa tanto il presente quanto il più o meno recente passato.
Seguirà il focus sul tema della riforestazione dell’isola presente nei libri di Ignazio Camarda ed Enrico Spanu. Nel volume pubblicato con Delfino, “Grandi alberi e foreste vetuste della Sardegna”, Camarda passa al setaccio lo straordinario repertorio arboreo dell’isola, con una sorta di censimento delle numerose specie che ne popolano e caratterizzano il territorio. Tutto in un volume di 850 pagine con oltre 1000 fotografie a colori che illustrano un itinerario che percorre l’intera Sardegna, mettendo in evidenza un patrimonio di biodiversità tra i più significativi del Mediterraneo.
Di “Alberi di Sardegna” si occupa anche Enrico Spanu, presente alla kermesse con un libro che si avvale della prefazione di Peter Gabriel. Quello pubblicato da Enrico Spanu Edizioni è un grande racconto fotografico composto da immagini in bianco e nero stampate con la tecnica della tricromia e commentate con testi in italiano e inglese. Oggetto delle foto sono alcuni dei più importanti e rappresentativi alberi dell’Isola. Per ogni copia di “Alberi di Sardegna” verrà piantato un albero con operazioni certificate attraverso Onlus e amministrazioni pubbliche.
A chiudere il programma di sabato è la presentazione di “Terra muda”, volume di Decimo Lucio Todde e Bruno Piccinnu pubblicato dall’olbiese Taphros. Una storia sarda che racconta di viaggi senza fine in scenari naturali resi unici e inconfondibili dalla presenza dei nuraghi e dai maestosi alberi secolari che resistono ai venti potenti che soffiano dal mare. Una storia millenaria raccolta in un quadro narrativo del presente.