Interrogazione di Ciusa (M5S): “fondi del PNRR per la diagnosi precoce e la cura dell’alzheimer”
“Stando ai dati pubblicati nel 2020, la Sardegna rientra tra le regioni italiane con il più alto numero di malati di Alzheimer. Parametrando il numero dei malati a quello degli abitanti dell’isola, infatti, l’incidenza della malattia è del 36 per cento.Ciò significa che la nostra regione si trova al secondo posto nella classifica nazionale, dietro la Valle d’Aosta. Per quanto riguarda le Province, invece, il primo posto in Italia è occupato da Carbonia-Iglesias con il 46 per cento, mentre Sassari è terza con il 38 per cento.
Numeri decisamente preoccupanti – osserva Michele Ciusa (M5s) – che impongono un’attenta e seria riflessione in merito alla necessità di assicurare un tempestivo intervento in termini di diagnosi. Le Associazioni sarde impegnate in prima linea lamentano infatti i tempi biblici per l’ottenimento della diagnosi, dovuti in primis alla carenza di centri di valutazione e all’insufficienza di risorse”.
“Poiché, grazie al Fondo nazionale demenze, ai fondi del PNRR e alla legge di bilancio, il Sistema sanitario della Sardegna nei prossimi mesi avrà una grande occasione per potenziare i modelli di presa in carico di questa patologia, soprattutto tramite l’acquisto di strumenti diagnostici all’avanguardia, chiedo alla Regione quali siano le intenzioni di spesa in merito”.
Così il consigliere regionale del M5s Michele Ciusa ha presentato un’interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu per sapere se abbiano predisposto il Piano triennale di attività (previsto dalla L. 178/2020) indispensabile per il trasferimento delle risorse stanziate dallo Stato.
“Alla Salute è dedicata la Missione 6 del PNRR con uno stanziamento di 15,63 miliardi. Inoltre, con la legge di bilancio 2021 è stato istituito il Fondo nazionale demenze. In particolare, per la Regione Sardegna sono previsti oltre 500 mila euro per il triennio 2021-2023. Somme che con la legge di bilancio 2021 (legge 178/2020) sono state incrementate fino a 2 miliardi se si considerano gli interventi in materia di ristrutturazione edilizia e ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico. Risorse fondamentali per poter migliorare la qualità della vita dei malati e di chi se ne prende cura, che non possiamo permetterci di sprecare”.