Lettera Alberto Bertolotti, presidente Confcommercio Sud Sardegna, indirizzata a Maurizio De Pascale, presidente della Camera di Commercio di Cagliari
Egregio Presidente, caro Maurizio,in relazione alla chiacchiera informale che hai voluto intrattenere venerdì scorso alla Fiera, con i rappresentanti delle Organizzazioni che compongono il Consiglio Camerale, riguardo la tua volontà di richiedere alla Giunta Camerale l’autorizzazione a procedere ad una trattativa con Ligantia, BlackRock ed altri investitori, tesa alla costituzione di un unico soggetto a cui ricondurre la gestione dei tre scali aeroportuali sardi di Alghero, Olbia e Cagliari, desidero ancora, come personalmente già fatto ed oggi a nome della Organizzazione che rappresento, significarti quanto segue.
Non è ammissibile che un argomento di tale portata, capace di determinare una definitiva modifica degli assetti governati, di determinare durature ricadute sull’intero tessuto economico della nostra Regione e conseguenze sociali di così vasta portata, siano trattate in un ambito così informale e ristretto e senza neanche una ampia relazione e documentazione a supporto.
Primo, ma evidentemente non unico, luogo deputato ad un tale confronto ed alla trattazione di un tale argomento, è neanche la Giunta ma il Consiglio Camerale. E ciò, in considerazione del carattere di oltre che straordinaria amministrazione.
Trattasi dell’assetto più importante di proprietà della CCIAA, forse il più importante assetto pubblico della Sardegna, sicuramente l’ultima leva ancora in mano pubblica nella filiera dei trasporti da e per la Sardegna. E pertanto ogni decisione a riguardo è da ritenersi vero e proprio atto di indirizzo politico e non meramente esecutivo. Qualunque furberìa è intollerabile.
Il percorso che hai delineato prevede (uso l’indicativo non per caso…) la costituzione di un soggetto societario tra la CCIAA di CA-OR e due colossi della finanza internazionale. Tra cui uno, BlackRock, che una semplice ricerca su Wikipedia individua come “la più grande società di investimento nel mondo”.
Soggetti il cui unico scopo non può che essere evidentemente il mero rendimento finanziario da garantire agli azionisti, sparsi ai quattro angoli del Pianeta, e non certo le ricadute economiche e sociali sull’intero tessuto imprenditoriale sardo e sulla popolazione della nostra Regione. Soggetti per i quali il NOSTRO aeroporto Mario Mameli diventerebbe solo una tabella di numeri ed indicatori e non il posto dove tanta gente lavora, grazie al quale tante aziende producono e che garantisce, più di ogni altra infrastruttura regionale, la mobilità di tutti i sardi.
E’ nostra convinzione infatti – cito Gramsci – che “il massimo fattore della storia” non sono “i fatti economici, bruti, ma l’uomo”. Ed è nostra convinzione che la CCIAA di CA-OR, pur nella massima attenzione alle anche più recondite clausole contrattuali, pattuali e parasociali, sarebbe un vaso di coccio tra grattacieli e rischierebbe di scomparire dalla Governance già nel breve periodo. Il “modello Grecia” non ci piace. Tanto più ora, con i tanti fondi governativi a disposizione nell’ambito del PNRR.
Ad una mia osservazione, hai evidenziato, nella tua irrituale e gravemente superficiale, incompleta ed esclusiva iniziativa di presentazione, una assoluta assenza di coinvolgimento della Regione Sarda. Cosa che riteniamo sconveniente, non fosse altro per essere – come ben sappiamo – il maggior finanziatore del traffico aereo sia in continuità territoriale che turistico e business da e per la nostra Terra, oltre che naturale garante del perseguimento del pubblico interesse del sistema aeroportuale che una regione insulare come la nostra, che senza trasporti aerei non può vivere e che di turismo si nutre per lo più, deve mantenere come faro.
All’atto pratico ci sembra quindi che il risultato finale di questa operazione possa diventare quello di una vera e propria vendita dell’aeroporto…senza venderlo! E che questo rischi di condurci a perdere la rotta del nostro pubblico ruolo. Per questo ci appelliamo ai componenti del Consiglio e della Giunta camerale affinché, con uno scatto di consapevolezza, orgoglio e dignità, non ti sia consentito di procedere verso questa pericolosissima strada. Benché utilissima e molto ghiotta. Per pochi. Non sardi.
Con viva cordialità,
Alberto Bertolotti – Presidente Confcommercio sud Sardegna