Martedì 14 dicembre “Il Rompiballe in scela all’Auditorium Comunale “Nelson Mandela” di Santa Teresa Gallura
Martedì 14 dicembre – ore 21 – Auditorium Nelson Mandela – Santa Teresa Gallura*mercoledì 15 dicembre – ore 21 – Padiglione Tamuli – ex Caserme Mura – Macomer
giovedì 16 dicembre – ore 21 – Teatro del Carmine – Tempio Pausania
venerdì 17 dicembre – ore 19 | ore 21 – Cine/Teatro Olbia – Olbia
sabato 18 dicembre – ore 21 – Teatro Comunale – San Gavino Monreale
*inaugura la stagione all’Auditorium Comunale Nelson Mandela
Nell’Isola sotto le insegne del CeDAC “Il Rompiballe” di Francis Veber con Paolo Triestino (che firma anche la regia insieme con Nicola Pistoia) e Giancarlo Ratti, accanto a Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Matteo Montaperto e Alessio Sardelli – in scena martedì 14 dicembre alle 21 all’Auditorium Comunale “Nelson Mandela” di Santa Teresa Gallura (dove apre la Stagione 2021-2022), mercoledì 15 dicembre alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, giovedì 16 dicembre alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 17 dicembre alle 19 (turno A) e alle 21 (turno B) al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia e infine sabato 18 dicembre alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale.
Un’irresistibile commedia – già trasportata sul grande schermo da Édouard Molinaro nel 1973 con Lino Ventura e Jacques Brel, e successivamente dallo stesso Veber (2008) – incentrata sul dilemma di un killer, costretto a salvare la vita di un aspirante suicida per poter portare a termine il suo incarico: una vicenda paradossale e grottesca, in cui un assassino professionista deve tenere sotto controllo gli impulsi autodistruttivi del suo vicino di stanza – il “seccatore” del titolo – onde evitare di attirare l’attenzione sull’albergo. Intorno ai due protagonisti, una giostra di personaggi come la ex-moglie dell’aspirante suicida e il suo nuovo compagno, un cameriere e uno stravagante poliziotto in un comico crescendo con finale a sorpresa.
Il Rompiballe
per saperne di più: www.cedacsardegna.it
Ironia in scena con “Il Rompiballe” (“L’Emmerdeur”), divertente commedia “nera” del drammaturgo, sceneggiatore e regista francese Francis Veber in cartellone martedì 14 dicembre alle 21 all’Auditorium Comunale “Nelson Mandela” di Santa Teresa Gallura (dove inaugura la Stagione 2021-2022), mercoledì 15 dicembre alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer, giovedì 16 dicembre alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 17 dicembre alle 19 (turno A) e alle 21 (turno B) al Cine/Teatro “Olbia” di Olbia e infine sabato 18 dicembre alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, sotto le insegne della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
Sotto i riflettori Paolo Triestino (che firma anche la regia insieme con Nicola Pistoia) e Giancarlo Ratti, protagonisti accanto a Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Matteo Montaperto e Alessio Sardelli di uno spettacolo esilarante e coinvolgente con scenografie di Francesco Montanaro, costumi di Lucrezia Farinella e disegno luci di Alessandro Nigro – produzione ArtistiAssociati in collaborazione con Fiore & Germano: la fortunata pièce di Francis Veber nella traduzione di Filippo Ottoni è costruita intorno a una situazione grottesca e paradossale, un vero e proprio “conflitto” di interessi, sul confine tra la vita e la morte. Un killer professionista deve compiere un delitto su commissione ma si ritrova un vicino di stanza alquanto inopportuno, ovvero un uomo depresso perché abbandonato dalla moglie e deciso a farla finita; ma un suicidio in quell’albergo rischierebbe di attirare l’attenzione delle autorità e delle forze di polizia, mandando a monte la sua missione. Il feroce assassino si trova a dover fare da balia all’infelice, con l’obiettivo di dissuaderlo o comunque indurlo a rimandare il gesto estremo, così da riuscire a portare a termine il suo lucroso incarico, ma l’individuo in questione si rivela ben presto una autentica spina nel fianco, un insopportabile seccatore tutto concentrato sulle proprie sofferenze amorose e capace perfino di far fallire il colpo all’incauto benefattore.
“Il Rompiballe” con la cifra caustica e dissacrante di Francis Veber analizza i luoghi comuni e gli stereotipi mettendo a confronto due figure antitetiche, un killer spietato abituato a spezzare esistenze altrui curandosi solo della propria incolumità e un marito che non vuole o non sa rassegnarsi alla decisione dell’ex consorte, intento a progettare una clamorosa uscita di scena per suscitare magari qualche rimorso o rimpianto, o semplicemente come unica via d’uscita. Il destino o il caso determinano l’incontro tra i due, ospiti dello stesso albergo, creando un curioso capovolgimento di ruoli: l’assassino diventa angelo custode e quell’altro si trasforma in un tormento, con la sua amarezza e le sue pene del cuore, fino al punto da suscitare giustificabili impulsi omicidi. Intorno ai due protagonisti, ruotano altri personaggi, magistralmente delineati dall’autore, come la ex-moglie dell’aspirante suicida e il suo nuovo compagno, un cameriere e uno stravagante poliziotto, tra conversazioni surreali, equivoci e imprevisti, indagini e sospetti, in un comico crescendo con finale a sorpresa.
Intriganti intrecci fra teatro e cinema con la mise en scène de“Il Rompiballe” a cura di Nicola Pistoia e Paolo Triestino, dopo la loro fortunata versione de “La cena dei cretini” (Le dîner de cons), un altro classico della vasta produzione dell’artista francese: s’intitola “L’emmerdeur” (1973) il film di Édouard Molinaro con Lino Ventura e Jacques Brel, Caroline Cellier, Jean-Pierre Darras e Nino Castelnuovo, tratto dalla commedia “Le contract” di Francis Veber, che ha ispirato il remake di Billy Wilder, “Buddy Buddy” (1981), con Jack Lemmon e Walter Matthau; e infine un nuovo remake francese con “L’emmerdeur” (2008) diretto dallo stesso Veber, con Richard Berry e Patrick Timsit – oltre a “Baş Belası” (1982) di Kartal Tibet e “Bumboo” (2012), una Bollywood black comedy diretta da Jagdish Rajpurohit.
“Il Rompiballe” di Francis Veber ritorna in teatro con tutta la carica irridente e corrosiva dell’originale, cinquant’anni dopo il debutto, in una riedizione italiana nello stile del duo Triestino-Pistoia: una regia a quattro mani per una commedia irresistibile e ancora assolutamente attuale, in cui sono in gioco i sentimenti – l’amore e il disamore, l’abbandono e la perdita – tanto potenti da interferire perfino con il crudele compito di un assassino. Il ventennale sodalizio – grazie al quale hanno visto la luce spettacoli come “Muratori”, “Grisù”, “Ben Hur”, “Trote”, “Fausto e gli sciacalli”, prosegue con nuove collaborazioni: sul palco con Nicola Triestino, Giancarlo Ratti – da “Il ruggito del coniglio” a “I Cesaroni”, “Per un pugno di libri” e poi “Un posto al sole”, “1993” fino alla nuovissima serie “Guida astrologica per cuori infranti” su Netflix – nel ruolo del titolo, un uomo smarrito e confuso incapace di accettare la fine del suo matrimonio. «Il mio personaggio – racconta Giancarlo Ratti in un’intervista (su Il Piccolo) – è un uomo che precipita in un meccanismo enorme per quelle che sono le sue possibilità.
Quando penso a lui mi viene in mente un’immagine che mi raccontavano quando ero bambino: un ragazzino che si trovava sotto una diga enorme vedendo che perdeva acqua da un buchino decise con il suo ditino di tappare il buco. Nella versione che ne do io è un fanciullino invecchiato, in cerca di aiuto. In realtà è in cerca di un amico e il paradosso è che l’amico che trova risulterà essere un killer. François Pignon, la “maschera” ideata dal genio francese parla forse al cuore di ciascuno di noi. Quel cuore che una volta pulsava per le piccole cose, per i nostri sogni più ingenui, per le grandi aspettative e che oggi invece batte sempre più flebile, perché sommerso da mille rumori: la fretta, l’arroganza, la volgarità, l’egoismo, la rabbia e la crisi profonda di tutto ciò che si può definire “bellezza”».