Un successo che è nei numeri: più di 3000 i bambini coinvolti dal centinaio di scuole di tutta la Sardegna, e un anno di lavoro che ha unito in sinergia esperti, professionisti del settore, supportati da Istituzioni, Enti Pubblici e privati.
Nella giornata conclusiva ai Salesiani, il progetto voluto dall’ASD Sport e Salute (sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, Enti e sponsor privati), è culminato con gli incontri territoriali sotto la guida del presentatore e giornalista Roberto Betocchi che ha annunciato che il progetto continuerà nel prossimo triennio con l’obiettivo di raggiungere tutti i Comuni della Sardegna e volare oltre i confini isolani.
Nel corso della giornata conclusiva sono stati sottolineati gli aspetti positivi del progetto, e l’importanza dei 3 costituenti della routine dei ragazzi, quali il gioco, lo studio e lo Sport. In apertura la conduzione della Kermesse da parte di Alex Musa, artista ed operatore ludico il quale ha sottolineato gli aspetti fondamentali del gioco nella quotidianità, e quanto sia importante l’interazione tra i giovani e i loro genitori. Interventi degli esperti quali: Viviana Lantini (Assessora Servizi Sociali Comune di Cagliari), a Don Michelangelo Dessì (Direttore dell’Istituto Don Bosco) il plauso a “chi ha reso possibile questo progetto, che serve ai più piccoli ma anche ai grandi”. Presente anche la pluricampionessa di apnea Chiara Obino (“lo sport è una dipendenza sana, bisogna proseguire su questa strada), la Presidente dell’Ordine degli Psicologi in Sardegna Angela Quaquero (“incentiviamo il contatto umano in ogni ambito ricreativo, educhiamo i bambini al confronto. La virtualità impedisce di provare emozioni sincere”) e il Neuropsicofarmacologo Giovanni Biggio (“La tecnologia è diventata importante, soprattutto in tempi di pandemia e quando abbiamo avuto a che fare col lockdown. Ma impariamo a farne un uso limitato, impariamo a stare insieme senza farci sopraffare dall’Online”).
La presidente della ASD Sport e Salute ha consegnato una Targa di riconoscimento a tutti i partner per il supporto al progetto uno tra tutto il Ceo di Zavyta Alessandro Zavaglia.
Anche nel prossimo triennio l’idea-base del progetto, magari rivolgendosi ad una platea di adolescenti e non solo di bambini, è quella di allontanare i giovani dalle dipendenze, dalla noia, dall’abbandono, dalla dispersione motoria e scolastica e avvicinarli al mondo produttivo, sociale e culturale come parte attiva della comunità.