Per parola dell’ing. Luca Alippi, l’Azienda ha informato i rappresentati territoriali e regionali della CISAL FederEnergia riguardo le strategie aziendali, i progetti futuri già oggetto di discussione e confronto con i vari soggetti istituzionali, ma anche le preoccupazioni per futuro del Territorio.
Stavolta, il sindacato non si scontra con una delle solite aziende in fuga dalla Sardegna o con soggetti prenditori professionisti.
Per la prima volta, una multinazionale estera, EP, vuole investire nel nostro territorio ma non viene messa nelle condizioni di eseguire il revamping degli impianti, poiché mancano le garanzie per il futuro funzionamento degli stessi.
La centrale di Fiumesanto, si trova oggi impegnata a portare a termine alcuni interventi impiantistici necessari al rispetto dei nuovi limiti di emissioni nell’aria, in tal modo verrà garantita la produzione di energia per i prossimi anni, almeno fino a quando non verrà stabilita una data certa per la cessazione dell’utilizzo del carbone, cessazione che allo stato attuale dei fatti porterà alla chiusura della centrale.
Gli accordi internazionali rendono ineluttabile tale prospettiva, ma già da oggi si hanno evidenze circa la difficoltà a rispettare la data del 2025, questo per le esplicite dichiarazioni di Terna che prevedono il completamento del nuovo cavo di collegamento Tyrrhenian Link entro il 2028.
L’asta per il capacity market (remunerazione per la potenza disponibile), bandita dal Mise e valida fino al 2025 potrebbe essere utile all’Azienda se per tale data a Fiume Santo, fossero presenti unità turbogas e disponibilità di tale combustibile per farle marciare.
Appurato secondo Snam, che il gas potrebbe essere disponibile tramite un modesto rigassificatore da installarsi a Porto Torres entro il 2025.
Ma, secondo la bozza del decreto in preparazione dal governo potrebbe non essere necessaria una produzione termoelettrica a gas nel nord Sardegna, pertanto in questo scenario incerto l’azienda non può partecipare all’asta per il capacity market, costruendo unità turbogas che al momento dell’entrata in vigore di tale disciplina, non possano produrre per la mancanza di tale combustibile. Ovvero allo stato attuale non sussistono garanzie che, i nuovi impianti turbogas che EP vorrebbe costruire, possano entrare in produzione e consentire di ammortare l’investimento.
Terna, ha candidamente ammesso che i cavi possono presentare dei problemi e che avere unità di produzione termo significherebbe una migliore garanzia per la rete, la Sardegna e i Sardi.
Come CISAL FederEnergia, non vogliamo si vadano a precarizzare l’occupazione e le certezze per oltre 600 famiglie del nord Sardegna che sommate con quelle del Sulcis darebbero luogo alla più grande crisi occupazionale degli ultimi anni e dell’isola. Siamo pronti a dare corso a tutte le iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, del territorio e delle istituzioni.
Franco Peana della Segreteria Regionale CISAL FederEnergia -“ I Lavoratori e Lavoratrici di Fiumesanto hanno una grande storia sindacale e sono pronti a tutto per la difesa dei posti di lavoro, non vorremmo intraprendere nuove stagioni di lotta “.