Successo per l’anteprima del Festival sas Puntas di Tissi
Festival Sas Puntas. È stata un successo l’anteprima del Festival Letterario Sas Puntas svoltasi ieri presso i locali della Biblioteca “Antonio Ruju” del Comune di Tissi che, nonostante le limitazioni imposte dal green pass, ha visto un buon numero di spettatori partecipare al reading organizzato da Catartica Edizioni in collaborazione con l’amministrazione comunale.
«Abbiamo deciso di organizzare questo evento nel mese di dicembre perché volevamo chiudere l’anno in modo positivo e propositivo, in vista del rilancio, a partire da maggio del 2022 della terza edizione del Festival» ha spiegato Giovanni Fara nel corso della sua introduzione, aggiungendo che il festival vero e proprio andrà a svolgersi a metà settembre con tre date consecutive, anticipate da singoli eventi che si svolgeranno invece nel corso dell’anno, in cui saranno organizzate mostre, manifestazioni artistiche, dibattiti e ovviamente numerose presentazioni di libri.
Il Festival Sas Puntas nasce nel 2018 con l’idea di sfatare il luogo comune per cui tutto ciò che è culturalmente rilevante è triste o noioso, di promuovere il territorio e gli artisti locali, ribaltando anche l’idea che eventi di questo tipo debbano puntare soprattutto sulla notorietà degli ospiti piuttosto che sui contenuti, su cui invece il festival ha lavorato molto sin dalle prime edizioni, affrontando tematiche controverse e di attualità come lo spopolamento, l’emigrazione da e per la Sardegna o la valorizzazione del patrimonio culturale, storico e linguistico dell’isola. Non a caso, il festival prende il nome da uno dei più importanti siti archeologici del nord Sardegna, l’ipogeo Sas Puntas, che si trova nell’immediata prossimità del paese. Per il 2022, hanno spiegato gli organizzatori, la manifestazione punterà soprattutto sui giovani e sulle forme di espressività contemporanee.
Festival Sas Puntas
L’anteprima del 10 dicembre non ha deluso le aspettative, confermando il proprio anticonformismo e la propria originalità. Si sono esibiti nel corso della serata i due giovani artisti algheresi Cristian Augusto Grosso e Sabrina Meloni (rispettivamente di 19 e 20 anni), che hanno musicato alcuni testi tratti dal libro “Le vene, l’anima. Il sangue, l’anarchia” riuscendo a emozionare ed entusiasmare il pubblico presente. Coinvolgenti e fuori dal comune le letture di Zaira Zingone, tratte dal suo libro “Andai nei boschi”. Infine Luana Farina (Amantia Martinelli), con la sua politica di denuncia sociale e di lotta (anche in lingua sarda), ha affrontato il tema del suicidio, dell’indifferenza e dell’isolamento sociale.
Fuori programma ma non per questo meno intenso l’intervento di Francesca Iurato, che ha letto il suo racconto “Natura antropomorfa” pubblicato nella raccolta “Caos ed Equilibrio”. Dallo stesso volume sono stati letti “L’umanità deve ricordare” di Zaira Zingone e “Desideri a breve termine” di Emanuele Finardi, musicati e interpretati per l’occasione da Cristian Augusto Grosso e Sabrina Meloni.
Al di fuori delle esibizioni artistiche uno dei momenti più significativi della serata è stato l’intervento di Francesca Solinas che ha ripreso il tema del suicidio, a cui è seguito un acceso dibattito con il coinvolgimento del pubblico: «Vorrei che l’argomento venisse trattato in maniera seria, senza giri di parole o abbellimenti, senza camminare in punta di piedi per paura di fare rumore. Perché si deve anche comprendere che il “suicidio” non esiste da solo, racchiuso in una bolla, ma che è una conseguenza di una serie di fattori. L’aumento dei suicidi è una conseguenza dell’aumento dei disturbi di tipo psicologico che si scontra con un muro fatto di mancata informazione e mancanza di strumenti efficaci per poter riconoscere un problema e riuscire a risolverlo.» E ancora, sulla condizione dei giovani e sulla gestione della crisi sanitaria ha proseguito: «I problemi delle persone più giovani sono stati accantonati, messi da parte, trattati come le lamentele di un bambino che vuole le caramelle prima di cena. La pandemia non ha creato questa situazione, ha solo dato la scusa di farlo in nome di un bene collettivo.»
Un dibattito non facile da affrontare, ma che ha colpito nell’obiettivo di far riflettere su un argomento di cui poco si parla e che spesso viene considerato un tabù di cui è preferibile non parlare.
Si presenta così l’anteprima di un festival indipendente, che nasce nel territorio e su cui l’amministrazione, rappresentata per l’occasione dall’assessore alla biblioteca e Presidente del Sistema Bibliotecario Coros Figulinas Domenico Masia, vuole puntare con convinzione.
Tra gli ospiti anche il dr. Antonio Contu dell’Associazione di Oncoematologia “Mariangela Pinna” O.n.l.u.s di Sassari che ha illustrato il lavoro svolto sul territorio e a cui andrà devoluto il ricavato della serata.
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