Tempio: Paolo Dettori al collasso, i tempiesi pronti a scendere in piazza
L’ospedale Paolo Dettori di Tempio, a causa di un inesorabile processo di impoverimento della pianta organica, non è più autosufficiente. Il grido d’aiuto di medici e sanitari impegnati in prima linea per garantire l’operatività della struttura, stavolta, è arrivato all’opinione pubblica forte e deciso per voce dei rappresentanti sindacali”.“Le sale operatorie del presidio tempiese – spiega Roberto Li Gioi (M5s) – sembra siano attualmente chiuse da una settimana, mentre l’unico medico cardiologo in servizio sarebbe costretto a fare i salti mortali, garantendo settimanalmente anche un turno notturno nel reparto di Medicina. Al laboratorio analisi invece è impiegato un solo addetto, che oltre a dover fare i prelievi deve occuparsi anche del caricamento dei dati al computer”.
“Sono solo alcune delle innumerevoli criticità denunciate dai cittadini, i quali hanno proposto l’organizzazione di una manifestazione di piazza per denunciare la gravissima situazione di sofferenza in cui versa da tempo immemore l’ospedale”.
“A distanza di quasi sei mesi da un sopralluogo che effettuai lo scorso luglio al Paolo Dettori, ho presentato una nuova interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu per chiedere come intendano agire per affrontare una volta per tutte le gravissime problematiche che affliggono l’ospedale tempiese”.
Questo l’intervento del consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi, che, alla luce della gravità della situazione ha deciso di intervenire con un nuovo appello al Presidente Solinas.
“Le condizioni della struttura, già critiche – osserva il pentastellato – risultano peggiorate ancora rispetto a inizio 2021, al punto, che la grave situazione in cui versa l’ospedale tempiese è stata denunciata di recente anche dai sindacalisti e dai cittadini. In particolare, il rappresentante della Cgil Medici, Giorgio Chiarelli, anche a nome dei suoi colleghi, ha scritto una lettera indirizzata alla stampa in cui denuncia le continue e crescenti difficoltà a cui vengono sottoposti quotidianamente i medici del Paolo Dettori.
Il malcontento dei pazienti del Nord Est Sardegna – conclude Li Gioi – deve essere ascoltato, e questo ennesimo appello lanciato da sindacati e pazienti non può cadere nel vuoto”.