Nei prossimi giorni sarà organizzata una riunione con l’assessorato regionale dell’Agricoltura e le agenzie Laore e Agris per mettere a punto gli aspetti logistici, organizzare lo screening degli allevamenti e pianificare le procedure. Gli allevatori che decideranno di non riconvertire i propri allevamenti, alla scadenza dei sette anni dalla pubblicazione del Disciplinare non potranno più destinare il latte delle loro pecore alla produzione di Pecorino Romano DOP.
Le razze ammesse, in base a quanto deciso dall’Assemblea Consortile e inserite nel Disciplinare di produzione, sono: Razza Sarda, compresa la sub-popolazione Nera di Arbus, Razza Vissana, Razza Sopravissana, Razza Comisana, Razza Massese, Razza Pecora dell’Amiata.
“L’assemblea ha trovato una soluzione condivisa da tutti i presenti e che fa sintesi fra le diverse posizioni”, sottolinea il presidente del Consorzio Gianni Maoddi. “I sette anni previsti per la riconversione assicurano a tutti gli operatori il tempo necessario per organizzarsi, in primo luogo agli allevatori”.
La decisione dell’assemblea, che si è tenuta sulla piattaforma Zoom a causa della recrudescenza della pandemia, sarà ora sottoposta al vaglio del Ministero, con cui sarà immediatamente avviata l’interlocuzione e che dovrà dire l’ultima parola sul nuovo Disciplinare votato dai soci.