Il brano inserito nel Simposio di Tokyo si intitola “Itwas a calm and relaxing night” e si ispira alla melodia della famosa ninna nanna di Johannes Brahms “Berceuse Wiegenlied” op: 49, N° 4. “È stato scritto con l’idea di inserirsi in una posizione– dice Francesco Corrias – che sta tra la dimensione onirica e varie versioni via via più sbiadite di una realtà relativamente normale”. Per comprendere meglio questa affermazione bisogna precisare che il punto di partenza del progetto di Corrias nasce da una riflessione sulla filosofia Cartesiana. “Secondo la prima regola delle meditazioni metafisiche di Renè Descartes -spiega Corrias – bisogna accettare come vero solo ciò che si presenta evidente, per cui dobbiamo dubitare di tutto il resto. Occorre dunque assumere il dubbio come procedimento metodologico (dubbio metodico). Il filosofo ci mette in guardia dai sensi perché a volte ci ingannano, sostenendo che è prudente non dare loro la nostra totale fiducia. Esperienze, come i sogni, ad esempio che sembrano spesso reali non lo sono affatto. Ci sono tuttavia delle conoscenze, sottolinea Cartesio che dobbiamo sempre considerare vere, cioè quelle dell’algebra e della geometria”. Queste discipline “affidabili” sono state approfondite da Corrias all’interno del corso di studi in musica elettronica del Canepa condotto dai docenti Walter Cianciusi e Riccardo Sarti. Corrias grazie a queste competenze ha portato avanti il suo progetto musicale approdato ora al simposio di Tokyo. Musica e algebra, arte e filosofia dialogano fra loro nel brano del giovane compositore dorgalese diventando elemento unico del suo progetto. “Il brano inserito nel simposio– conclude – è stato scritto nell’arco di 18 mesi, l’elaborazione sonora del violino è ottenuta grazie a degli algoritmi che ho scritto nel linguaggio di programmazione max msp. Questi algoritmi analizzano il suono del violino e prendono delle decisioni su come modificarlo. ll titolo che ho scelto “itwas a calm and relaxing night” è invece una citazione dell’opera “itwas a dark and stormy night” di Nicolas Collins. In realtà il titolo è una sorta di depistaggio per l’ascoltatore che nel brano non troverà la calma ma un conflitto tra il sogno e l’incubo, tra il sonno e la veglia”.Musica per riflettere dunque e meditare sui tranelli della realtà e il valore del dubbio.