Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra del 151° e del 152° Reggimento Fanteria “Sassari”
Durante le celebrazioni è stato commemorato il 104° anniversario della “Prima Battaglia dei Tre Monti”.Sassari – La Brigata “Sassari”, in occasione del 104° anniversario della “Prima Battaglia dei Tre Monti”, combattuta sull’altopiano di Asiago dal 28 al 31 gennaio 1918, ha celebrato la “Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra del 151° e del 152° Reggimento fanteria”.
Tale vittoria, la prima dopo la disfatta di Caporetto, segnò la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano e, grazie al valore dimostrato in combattimento dai fanti della “Sassari”, valse la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare alle Bandiere di Guerra dei suoi due reggimenti.
La storica ricorrenza è stata rievocata dal Colonnello Marco Granari, Comandante del 151° Reggimento, e dal Colonnello Matteo Luciani, Comandante del 152° Reggimento, nel corso di due distinte cerimonie tenutesi nella piazza d’armi della caserma “Monfenera” di Cagliari e “Gonzaga” di Sassari, idealmente al cospetto delle Bandiere di Guerra delle due unità, ciascuna delle quali è decorata della Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, di due Medaglie d’Oro al Valor Militare e di una Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito. Le cerimonie, svolte nel rispetto delle limitazioni imposte per il contrasto alla diffusione del Covid-19, hanno avuto inizio con la deposizione di una corona d’alloro sul monumento ai caduti.
Nel messaggio augurale inviato ai reggimenti, il Comandante della Brigata “Sassari”, Generale Giuseppe Bossa, ha richiamato l’importanza del senso dell’onore, del dovere, del coraggio e dell’orgoglio, “valori identitari tramandati da sos mannos, gli antenati ai quali i sassarini di oggi devono continuamente ispirarsi per essere sempre protagonisti di un silenzioso, tenace e insostituibile impegno a salvaguardia delle istituzioni repubblicane”.
Tali valori sono stati testimoniati negli anni da una lunga serie di interventi che vanno dalle operazioni di soccorso in caso di pubbliche calamità alla bonifica di residuati bellici, dalle attività in supporto al servizio sanitario regionale per il contrasto alla pandemia a quelle in concorso con le Forze dell’Ordine – nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” – per il controllo del territorio, la lotta alla criminalità e la prevenzione di attacchi terroristici, fino alle missioni per il mantenimento della pace al di fuori dei confini nazionali.
Nel fare riferimento ai tratti distintivi dell’operato e al forte senso di appartenenza che contraddistingue i soldati della Brigata “Sassari”, il Generale Bossa ha sottolineato “quanto forte sia il legame che unisce i sassarini delle origini, combattenti sul fronte del Carso e sull’altopiano di Asiago durante la Prima guerra mondiale, a quelli di oggi. Questo legame”, ha concluso Bossa, “va ricercato nell’essenza dei valori della Sardegna e dell’Esercito Italiano, valori secolari come l’orgoglio: l’orgoglio di essere presenti nelle circostanze in cui il dovere chiama e impone di non voltarsi dall’altra parte, di mettersi in gioco in prima persona, anche a rischio della propria vita”.
Le cerimonie si sono concluse con la consegna di alcune onorificenze conferite ai militari che si sono particolarmente distinti in servizio e la celebrazione di una messa in ricordo dei soldati sardi caduti in Patria e all’estero nell’adempimento del proprio dovere.
A Cagliari, la banda della Brigata “Sassari”, diretta dal Sergente Maggiore Capo Andrea Cardia, ha eseguito alcuni brani tratti dal suo vasto repertorio musicale e intonato “Dimonios”, il celebre inno dei “Diavoli Rossi”.