Manga in due volumi pubblicato per la prima volta sul mensile Monthly Action dal 2014 al 2017 scritto e illustrato da Gengoroh Tagame, fumettista giapponese e artista internazionale tra i più celebrati della cultura LGBTQ+.
L’edizione italiana, edita da Panini Comics, consta di due volumi pubblicati rispettivamente nel 2017 e nel 2018.
Il marito di mio fratello: la storia
I protagonisti di questa storia sono:
- Yaichi: padre single che vive con la figlia nella periferia di Tokyo;
- Kana: figlia di Yaichi;
- Mike: vedovo di Ryōji, il fratello gemello di Yaichi.
Quando Ryōji muore, Mike decide di intraprendere un viaggio dal Canada, dove viveva con Ryōji, verso il Giappone per conoscere la famiglia di suo marito.
Kana accetta subito con entusiasmo la presenza di Mike mentre Yaichi prova profondo disagio.
L’euforia di Kana fa riflettere profondamente Yaichi sul suo atteggiamento nei confronti del cognato Mike, ma, soprattutto, sul rapporto con il fratello Ryōji, che aveva deciso di trasferirsi in Canada e vivere con Mike, allontanandosi dalla famiglia.
Yaichi si confronta con il suo pregiudizio, lo attenua e lo allontana soprattutto grazie alla purezza della piccola Kana.
I premi vinti e una serie tv live action
Il manga ha ricevuto numerosi premi, tra i quali: “Excellence Prize” al Japan Media Arts Festival nel 2015, “Excellence Award” al Japan Cartoonists Association Award nel 2016 e, infine, ha ottenuto una nomina come “Best Comic” al Festival Internazionale del Fumetto di Angoulême.
Dal manga è stata tratta una serie tv live action in tre episodi trasmessa nel 2018 dalla NHK BS Premium.
Pregiudizi inconsapevoli e quotidianità
Il soggiorno di tre settimane di Mike in Giappone evidenzia tutti i piccoli atteggiamenti e aspetti della quotidianità che riflettono una mancata comprensione del paese asiatico nei confronti delle persone LGBTQ+.
In Giappone, infatti, il matrimonio omosessuale non è riconosciuto. Un sondaggio del 2017 pubblicato dal servizio pubblico radiotelevisivo giapponese NHK mostra, però, come il 51% dei giapponesi sostenga comunque il matrimonio omosessuale.
Inoltre, numerose città del Giappone riconoscono le coppie omosessuali attraverso una certificazione di partenariato speciale: questa certificazione non equivale al matrimonio ma consente alle coppie di godere di alcuni diritti in situazioni specifiche come le visite ospedaliere o la necessità di concludere un contratto di affitto congiunto per la condivisione di un appartamento.
Elena Elisa Campanella