Con una pronuncia unanime del 14 dicembre 2021, la Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) [1] ha stabilito nuovamente che il governo russo ha violato il diritto alla libertà di religione e di espressione degli Scientologist come garantito dalla Convenzione Europea per la Protezione dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali.
Il Comitato composto da tre giudici, con membri provenienti da Russia, Estonia e Svizzera, ha concesso un risarcimento danni per un totale di 12.500 euro agli Scientologist di Mosca e alla Chiesa di Scientology Internazionale. Questa sentenza ne segue un’altra di settembre emessa dalla CEDU a favore dello Scientologist di Mosca Vladimir Leonidovich Kuropyatnik, nella quale si stabiliva che Kuropyatnik era stato illegalmente privato della sua libertà dal governo russo, in violazione delle norme internazionali sui diritti umani, semplicemente per il fatto di essere uno Scientologist.
Ad oggi la Chiesa di Scientology ha vinto ogni caso che ha portato davanti alla CEDU per proteggere i diritti dei suoi membri di praticare liberamente la loro religione nel territorio russo.
La Corte ha rilevato all’unanimità che non esistevano “elementi di prova” a sostegno della soppressione da parte del governo russo delle scritture religiose di Scientology e che i procedimenti nei tribunali russi erano stati di parte, “privando [gli Scientologist] della protezione procedurale” concessa loro dalla Convenzione. La Corte ha anche notato che la Chiesa di Scientology di Mosca è registrata come organizzazione religiosa in Russia da più di due decenni e che le autorità russe non hanno mai messo in dubbio la religiosità di Scientology durante tutto il procedimento giudiziario nazionale che ha portato il caso davanti alla CEDU.
L’articolo 9 della Convenzione per la protezione dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali della CEDU recita: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; questo diritto include la libertà di cambiare la propria religione o il proprio credo e la libertà, da solo o in comune con altri e in pubblico o in privato, di manifestare la propria religione o il proprio credo, nel culto, nell’insegnamento, nelle pratiche e nell’osservanza dei riti”.
Fonte: standleague.org
[1] La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) è composta da 17 giudici della CEDU e viene convocata in casi eccezionali. I suoi verdetti non possono essere appellati. I casi che sollevano serie questioni di interpretazione e applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, una seria questione di importanza generale, o che possono discostarsi dalla precedente giurisprudenza possono essere ascoltati nella Grande Camera. Un pannello di cinque giudici decide se la Grande Camera accetta il rinvio.