“Per questo – ha proseguito Francesco durante l’udienza nella Sala Clementina -, la legalità va vista come tutela del patrimonio più alto che sono le persone”. “Lavorare in sicurezza permette a tutti di esprimere il meglio di sè guadagnando il pane quotidiano – ha osservato il Pontefice -. Più curiamo la dignità del lavoro e più siamo certi che aumenterà la qualità e la bellezza delle opere realizzate”.
Davanti ai «tanti, troppi morti sul lavoro» che continuano a registrarsi in Italia, Papa Francesco torna a ricordare che le vittime «non sono numeri», ma «persone». E poiché «anche i cantieri hanno conosciuto tragedie che non possiamo ignorare», non si può continuare a guardare «alla sicurezza dei luoghi di lavoro come a un costo». Il severo monito è risuonato nel discorso rivolto stamane all’Associazione che rappresenta le imprese italiane operanti nel campo delle costruzioni (Ance). Oltre a quello della sicurezza, il Pontefice ha richiamato i temi dell’etica e della legalità, della responsabilità e della sostenibilità. «Nel settore edilizio — ha detto riguardo all’ultimo di essi — bisogna evitare di sfruttare l’ambiente cooperando a rendere invivibili alcuni territori particolarmente sfruttati».