Interrogazione di Li Gioi (M5S): “Aumenti inaccettabili, la Regione intervenga”
“Tariffe schizzate alle stelle: basti considerare che alcuni imprenditori olbiesi che prima pagavano 373 euro per l’affissione di tre cartelli pubblicitari oggi arrivano a pagare addirittura 2.785 euro. In un momento così drammatico e di grande difficoltà per le imprese sarde, piegate da una crisi economica epocale, gli aumenti delle tariffe del canone unico patrimoniale decisi dal Comune di Olbia appaiono del tutto inaccettabili e fuoriluogo. Vessare le imprese che stanno cercando di risollevarsi da un periodo nero, del quale non si intravede la fine, significa non avere la minima considerazione per le difficoltà che gli imprenditori stanno vivendo. Non è ammissibile in un periodo connotato dallo stato di emergenza che il prezzo di questo dramma mondiale venga scaricato su coloro che stanno faticosamente portando avanti la propria attività, e garantendo comunque i servizi alla città nonostante un evidente calo di fatturati”.
“Questo provvedimento inoltre – osserva Li Gioi (M5s) – avrà inevitabilmente gravi ripercussioni su tutta la popolazione olbiese, in quanto gli esercenti saranno costretti ad aumentare a loro volta i costi dei servizi. Affermare come ha fatto il sindaco Nizzi che gli aumenti sono dovuti al fatto che Olbia è una città a vocazione turistica è una contraddizione in quanto la città diventerà carissima e ciò taglierà le gambe al turismo”.
Così il consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore regionale degli Enti Locali, Quirico Sanna, per chiedere se non ritengano necessario promuovere le necessarie iniziative affinché l’amministrazione comunale di Olbia riveda le tariffe del canone unico patrimoniale per sostenere in tal modo le imprese locali pesantemente colpite dal perdurare della pandemia.
“Mi rivolgo al Presidente Solinas e all’assessore Quirico Sanna – prosegue Li Gioi – perché gli aumenti deliberati dall’Amministrazione comunale di Olbia sono decisamente esagerati e arrivano a toccare anche il 200% in più delle tariffe precedenti. Gli aumenti interessano anche le imposte sui passi carrai e sulle occupazioni temporanee, e quindi a dover sostenere costi molto più alti saranno anche gli ambulanti, i titolari di bar, ristoranti, negozi, i sindacati, associazioni culturali e di spettacolo. Inoltre, chi lavora nel campo della pubblicità è costretto ad abbassare le serrande perché la richiesta è già praticamente azzerata”.