“Non salga al Colle chi ha spaccato in due il Paese” – così Mario Adinolfi, del Popolo della Famiglia, boccia la candidatura di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica: “Non può essere simbolo dell’unità nazionale chi con l’ultimo Dpcm ha spaccato in due il Paese, varando norme che per il loro potenziale discriminatorio hanno preoccupato addirittura Amnesty International che richiama il governo italiano a chiudere la stagione delle evidenti discriminazioni”.
Adinolfi punta il dito sul diritto alla mobilità: “Draghi non può salire al Quirinale dopo aver tolto a decine di milioni di italiani, non solonon vaccinati ma anche con due dosi di vaccino e green pass scaduto, persino il diritto
di rinnovare il passaporto. Roba che accade a Cuba, che accadeva presso un segmento
della popolazione nel Sud Africa antecedente alla liberazione di Nelson Mandela”.
Barbara Figus, coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia, commenta duramente
la possibile candidatura di Mario Draghi: “Se i Parlamentari dovessero trovare un
accordo su Draghi Presidente della Repubblica, per l’Italia e per la nostra Sardegna
sarebbe uno smacco. Da mesi denunciamo la matrice
ingiusta e gravissima di misure che stanno creando tensione sociale e sono diventate oramai motivo di discriminazione per chi ha deciso di non vaccinarsi o per chi non ha
ancora effettuato la terza dose.
Nella nostra Isola stiamo assistendo a situazioni incresciose che dovrebbero appartenere a tutto tranne che a uno Stato civile. I Parlamentari diano ascolto al grido
d’allarme del Popolo della Famiglia e di Amnesty International e scelgano un Presidente
che sappia finalmente riportare l’unità nel nostro Paese.