«L’immagine dei nostri operatori sanitari, simbolo di impegno e di professionalità, non può e non deve essere macchiata da comportamenti esecrabili dei singoli, che peraltro nulla hanno a che vedere con l’integrità di cui tutti noi siamo portatori»
Roma 28 gennaio 2022 – «Questo non è certo un buon momento storico per gli infermieri italiani. I nostri professionisti della salute, i nostri guerrieri delle corsie, alle prese con la “battaglia” della quarta ondata del Covid, reduci da mesi e mesi di pandemia, continuano a combattere al fianco dei cittadini italiani.
Tra turni massacranti, carenza di personale e un tortuoso percorso di valorizzazione, decisamente all’insegna del “passo del gambero”, gli operatori sanitari vivono una situazione controversa, delicatissima, nella quale le batoste, all’ordine del giorno, sembrano arrivare da tutte le parti.
E mentre gli infermieri devono decisamente munirsi di scudo ed elmetto per reggere “i colpi proibiti” che arrivano dalle poco edificanti proposte delle pubbliche amministrazioni, che prevedono appena 26 centesimi di aumento per le indennità notturne degli operatori sanitari, con l’ipotesi del nuovo contratto ben lontano dal rappresentare la svolta in cui tutti confidiamo, si aggiunge anche la cronaca nera a contribuire a rendere ancora più neri e foschi i nuvoloni che da tempo stazionano sulle nostre teste».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Il recente episodio di cronaca che ha coinvolto due infermieri del capoluogo partenopeo, non contribuisce certo a schiarire le nubi, tutt’altro. Fatti come questi rischiano di screditare la nostra immagine. I nostri professionisti sono da sempre simbolo di professionalità e di integrità, di spirito battagliero volto a tutelare la salute dei cittadini nei momenti più difficili.
Gli infermieri italiani, lo ripetiamo senza giudicare e/o accusare anzitempo, e confidando pienamente nel lavoro della magistratura, non possono e non devono nemmeno lontanamente essere accostati ai comportamenti di singoli individui, che si sarebbero resi complici, il condizionale è d’obbligo, di reati gravissimi quali corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e falso in atto pubblico.
Oltre tutto, i presunti “fattacci” sarebbero avvenuti all’interno dell’Asl Napoli 1, che non ha certo bisogno di ulteriori contraccolpi, bersagliata e indebolita com’è, da anni, da una politica di austerity, congiunta a lunghi periodi di “pessime gestioni”.
Essere infermieri rappresenta una scelta di vita, oltre che professionale. Chi decide di diventare infermiere coltiva il sogno di indossare quel camice per sempre. Le eventuali “colpe” di qualcuno nulla hanno a che vedere con i valori dei quali la nostra collettività professionale è portatrice e con il nostro saldo accreditamento e proficuo rapporto con i cittadini, frutto di un’alleanza che abbiamo costruito, giorno dopo giorno, portando nel fisico, nella mente, negli occhi, le cicatrici della fatica e delle difficoltà, delle violenze subite, le ore tolte agli affetti familiari, che rappresentano i tristi contorni della nostra realtà quotidiana», conclude De Palma.