La lotta contro la fabbrica delle bombe giunge su Al Jazeera
Dal 13 gennaio è presente sul sito di Al Jazeera il documentario “The Sardinian Factory of Death“, girato da Lisa Camillo. L’antropologa sardo-australiana, già nota per “Balentes – I coraggiosi”, lungometraggio pluripremiato sui poligoni militari in Sardegna, stavolta si è concentrata sulla RWM di Domusnovas.
Camillo ha intervistato alcuni attivisti e attiviste delle associazioni che si oppongono alla presenza nel territorio della Rheinmetall, multinazionale tedesca specializzata nella produzione e nell’esportazione di materiale bellico. Una presenza controversa, che da una parte consente il sostentamento economico di tante famiglie sulcitane, e dall’altra porta con sé il dramma della guerra in Yemen.
Ma oltre al lato puramente etico, i protagonisti del documentario raccontano come la fabbrica abbia conseguenze pericolose e rovinose su più livelli. Innanzitutto vi è un rischio sul piano della sicurezza: il piano di emergenza predisposto dalla RWM sarebbe obsoleto, non essendo stato aggiornato dal 2012. Inoltre, i mezzi di trasporto che riforniscono l’azienda di materie prime circolano su strade e percorsi vicini ai centri abitati.
Altro punto toccato dal documentario è che la fabbrica farebbe terra bruciata intorno a sé, in senso occupazionale ed economico. Secondo gli attivisti metterebbe a rischio le attività tradizionali del luogo, come l’agricoltura e la pesca. È rimarcato come, nonostante la presenza di questa e altre multinazionali, nel Sulcis-Iglesiente il tasso di disoccupazione resti elevato.
Il Comitato, spesso visto come un nemico degli operai e degli impiegati della fabbrica, tiene a precisare che la sua posizione è di pieno sostegno ai lavoratori, privi di alcuna responsabilità, specie di tipo morale. Lo dimostra l’intervento di Cinzia Guaita, insegnante e portavoce del Comitato per la Riconversione della RWM Warfree. “Non può pesare sulla coscienza di una persona che ha famiglia una questione che si decide altrove, a livello nazionale e internazionale”.
Claudia Palmas