Adinolfi: Si vuole per forza uccidere Mario
“NON SI AMMAZZA UN UOMO SENZA UNA LEGGE”, queste le parole di Adinolfi.
Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, denuncia una forzaturadell’iter che porterebbe nelle Marche al suicidio assistito di un paraplegico: “I portatori
della cultura della morte segnano un altro punto in questa surreale battaglia che vuole
per forza uccidere Mario, tetraplegico marchigiano.
Lo Stato, anziché sostenere lui e la famiglia in un percorso solidale che accompagni la disabilità e la sofferenza, fa scegliere a una Asur il farmaco con cui sopprimerlo, nel plauso generale.
Non c’è un giornale, una tv, una forza politica che stia ricordando che tutto questo sta avvenendo senza uno straccio di una legge, senza che il popolo sovrano si sia mai espresso sul tema del suicidio assistito.
Anzi, poiché il Parlamento nonostante le sollecitazioni sulla
materia non ha deliberato, è chiaro che non c’è una maggioranza a favore del suicidio
assistito. E non si ammazza un uomo senza una legge perché altrimenti si fa strame dei
principi basilari della democrazia. Con lo stesso farmaco con cui ammazzeranno Mario
si potrebbe ammazzare qualche criminale incarcerato. Accetteremmo mai che la pena
di morte fosse decisa da un dipartimento carcerario senza una legge? Attenti, si sta
costruendo un precedente pericolosissimo e come sempre a favore della morte, mai
della vita”.
Barbara Figus, Coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia: “Il suicidio assistito è
e resta un crimine. Siamo in tanti, anche in Sardegna, a non voler dare il via libera a
quella mattanza degli addolorati che, lo ricordiamo da anni, anziché essere assistiti e
sostenuti a dovere dalle istituzioni preposte, si ha la pretesa di eliminarli con un unico
fine: quello economico.
La denatalità galoppante rende infatti insostenibili i costi del
welfare: sanità, cura e assistenza ai disabili gravi diventano attività assai gravose e
dunque si procede a inoculare nel Paese una cultura di morte, l’idea che sia utile per
tutti che il sofferente decida di eliminarsi in una logica hitleriana peraltro nemmeno
troppo coperta ormai da una falsa autodeterminazione. Il Popolo della Famiglia si
batterà sempre affinché questo cedimento alla cultura della morte o dello scarto, così
la definisce Papa Francesco, non abbia mai concretamente luogo nel nostro Paese”.