“Lo straordinario patrimonio di archeologia mineraria, di memoria e di cultura industriale di proprietà della società costituisce per la Sardegna una potenziale opportunità di sviluppo – spiega il Consigliere regionale leghista Michele Ennas, primo firmatario della proposta. “Per poter valorizzare questa importante risorsa è però necessario intervenire per eliminare gli ostacoli normativi – annota il responsabile del Dipartimento Ambiente per la Lega in Sardegna -.
Ostacoli che “gravano sugli immobili ex minerari, per recuperarli, valorizzarli e destinarli ad usi in svariati settori dell’economia regionale”. “IGEA – continua il consigliere regionale di Iglesias – ha già predisposto un censimento degli immobili utile ad individuare quali di questi possono essere ceduti a enti locali territoriali o a privati attraverso procedure ad evidenza pubblica.
Sono troppe le opportunità ancora non sfruttate anche per beni che potrebbero costituire veri e propri musei a cielo aperto, come ad esempio la Laveria Lamarmora di Nebida, il Colosseo dell’arte mineraria. Questa proposta di legge scaturisce dalla necessità da un lato di alleggerire il coinvolgimento di IGEA e focalizzare l’attività della società sulla vera mission che sono le bonifiche, dall’altro di dare al territorio la possibilità di svilupparsi in particolare in chiave turistica”.
Sono più di 900 i fabbricati, ubicati prevalentemente nell’Iglesiente, arburese e guspinese di cui “solo una minima parte – conclude Ennas – sono strumentali al funzionamento della società che possono diventare motore di sviluppo per l’economia. Auspico una rapida calendarizzazione in commissione e poi in consiglio, coinvolgendo con una serie di audizioni tutti gli attori che hanno ruolo, per migliorare ulteriormente un testo che se adottato potrebbe scrivere una nuova pagina della storia della Sardegna”.