La Lice attribuisce un importante riconoscimento alla struttura attiva a Sassari dal 1995. Il 14 febbraio la storica palazzina Bompiani si colorerà di viola per la Giornata internazionale
Sassari 11 febbraio 2022 – Il Centro per la diagnosi e la cura dell’epilessia dell’età evolutiva della Neuropsichiatria infantile ottiene dalla Lice, la Lega italiana contro l’epilessia, il riconoscimento di centro medico di terzo livello per la diagnosi e cura della patologia nell’età infantile. Un risultato prestigioso che arriva dopo un lungo periodo di attività che dal 1995 vede la struttura, coordinata dalla dottoressa Susanna Casellato, impegnata nel seguire i pazienti dai primi mesi di vita sino al compimento del loro 18esimo anno. Il 14 febbraio, intanto, il Centro celebrerà la Giornata internazionale dell’epilessia per accendere i riflettori sulla patologia e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Il nuovo riconoscimento – centro medico di terzo livello – è il più alto che la Lice assegna ai centri che svolgono attività clinica dedicata alle persone con epilessia. Secondo i parametri per il riconoscimento, è necessario passare attraverso una serie di criteri di valutazione che tengono conto della storia della struttura, del personale medico e infermieristico impegnato, delle dotazioni strumentali utilizzate, delle collaborazioni con altre strutture, dell’organizzazione assistenziale e dei volumi di attività. A questi criteri si aggiungono la disponibilità di trial farmacologici con accesso a farmaci sperimentali, la disponibilità di stabili collaborazioni multidisciplinari strutturate in percorsi clinici. Il centro, infine, deve essere sede di attività formativa e di attività di ricerca.
Il Centro per l’epilessia dal 2011 ha ricoperto il ruolo di centro medico di secondo livello e adesso sale di “gradino”. «È per noi un onore, frutto del grande impegno di tutto il personale medico dell’unità operativa,», così il direttore della Neuropsichiatria infantile, professor Stefano Sotgiu, commenta la notizia del riconoscimento. «Per raggiungere standard così elevati – prosegue Sotgiu – ci si è dovuti concentrare e dedicare personale. Una scelta che è stata anche sacrificio ma che ha determinato vantaggi sulla qualità e intensità degli interventi, sia per gli utenti che per l’Azienda, perché ha consentito di ridurre a pochissimi casi i ricoveri, evitando quelli impropri».
In Sardegna sono circa 11mila le persone affette da epilessia e oltre 6mila sono i pazienti che ne soffrono in età evolutiva. «Il Centro epilessia – afferma la coordinatrice, la dottoressa Susanna Casellato – deve essere il centro di coordinamento di una vasta rete di competenze multidisciplinari, oggi essenziali per la sempre più complessa presa in carico della persona con epilessia
«Nel nostro territorio abbiamo numeri molto elevati – prosegue Susanna Casellato – e a Sassari vengono seguiti circa 2mila pazienti mentre registriamo una media di due nuove diagnosi di epilessia alla settimana».
Il Centro collabora anche con i migliori centri nazionali di Chirurgia dell’epilessia. Questo permette di candidare il paziente, se necessario, alla terapia chirurgica. La casistica di pazienti operati, a tutto vantaggio della loro prognosi di malattia epilettica e del loro armonico neurosviluppo, è tra le più alte in Italia e in Europa.
Nel centro, oltre alla coordinatrice, lavorano altri due medici, la dottoressa Delia Maria Simula e il dottor Giorgio Magli. A loro si aggiungono due tecnici di Neurofisiopatologia, Maria Fadda e Giovanni Luzzu.
Il 14 febbraio, infine, in occasione della Giornata mondiale dell’epilessia, la storica palazzina Bompiani della direzione generale dell’Aou si colorerà di viola. «La pandemia non ci consente di realizzare un open day con le famiglie – chiude la dottoressa Casellato – e allora questo gesto vorremmo rappresentasse l’impegno della nostra Azienda nella diagnosi e cura della malattia che in tutto il mondo colpisce oltre 50 milioni di pazienti. Adulti e bambini che, ogni giorno, sono chiamati a fare i conti con l’epilessia e le problematiche che questa patologia porta con sé».