Federlogistica – Merlo: sulle concessioni portuali è il momento delle certezze
Il Presidente di Federlogistica preoccupato sulla contrapposizione fra Art e Ministero competente:
“I porti italiani hanno bisogno di tutto meno che di contrapposizioni inutili e liti fra realtà pubbliche, come l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile. Il mercato richiede al Paese regole chiare sul tema delle concessioni portuali ovvero la definizione di certezze, che si basino su una verifica dei piani di impresa e non su equiparazioni strumentali con altri tipi di concessioni come quelle autostradali che hanno caratteristiche profondamente differenti da quelle dei porti”.A intervenire, all’indomani dell’audizione del Presidente di Art, Nicola Zaccheo, su un tema che rischia di minare la credibilità del settore portuale italiano, è Luigi Merlo, Presidente di Federlogistica-Conftrasporto.
“Sono sempre stato tra i pochi sostenitori che Art dovesse svolgere una funzione anche in merito alle concessioni portuali. Purtroppo l’audizione del Presidente Zaccheo appare un’occasione persa e invece di aiutare a fare un passo in avanti rischia di alimentare la singolare quanto incomprensibile contrapposizione tra Art e il Ministero competente. Tutto sulla base di un paragone tra le concessioni autostradali e quelle portuali che non sta letteralmente in piedi per più di una ragione e non tiene conto del ruolo svolto dalle Autorità di Sistema Portuale”.
Secondo il Presidente di Federlogistica, il tema centrale oggi non è il rinnovo delle concessioni, (già nel 2015 venne da lui evidenziato il problema, ma non si risolse per diverse posizioni tra l’allora MIT, ora MEF, tant’è che negli anni a seguire furono rinnovate) ma il metodo. “Il tema, – afferma Merlo – e lo abbiamo detto più volte, è quello di un regolamento che fissi regole del gioco uniformi e che realizzi nei rapporti fra Stato e investitori privati un rapporto di certezze normative uniformi; necessità per altro dimostrata indirettamente dalla discussione in atto sulle concessioni dei balneari”.
“Quello che sarebbe necessario oggi – conclude Merlo – è un regolamento elaborato congiuntamente da Ministero e Art per omogeneizzare il sistema in essere al fine di evitare distorsioni del mercato, fissando sanzioni chiare per chi non rispetta gli impegni nei piani di impresa e fornendo certezze a chi ha effettuato investimenti importanti. Le liti tra realtà pubbliche rischiano anche di minare le fondamenta per l’attuazione del PNRR”.