“Gianna: Lei, era mia sorella” – Il libro di Carmen Salis presentato il 24 Febbraio a Villacidro
Carmen Salis torna a presentare il suo libro a distanza di tempo. Un fugace, ma eterno viaggio attraverso il dolore di una Donna.
Si è svolta il 24 Febbraio alle 16.30, presso la Biblioteca Comunale “Antonio Gramsci” di Villacidro, la presentazione di “Gianna: Lei, era mia sorella”.
“Gianna: Lei era mia sorella” è l’ottava pubblicazione di Carmen Salis, uscita nel 2016, pubblicato da AmicoLibro.
IL LIBRO:
Il libro è un intimo e toccante viaggio nel dolore di una famiglia e soprattutto, di una sorella, che ha vissuto anni lottando contro un nemico infimo: la malattia. Una malattia che ti logora da dentro e logora tutto ciò che ti sta accanto.
Carmen in questo libro ce lo racconta tramite un flusso di coscienza senza ordine cronologico. Eventi cronologicamente sconnessi, ma che coesistono armonicamente per una narrazione pulita e scorrevole.
Questo flusso di coscienza risulta quindi perfetto per farci immergere nella narrazione, e soprattutto in questo dolore. Carmen riesce quindi a trasportarci in un’aura di amarissima dolcezza, dal quale non si può uscirne, se non più consapevoli.
In “Gianna: Lei era mia sorella” tutti i personaggi sono caratterizzati in maniera approfondita e possiamo sentire con loro una genuina connessione, soprattutto con la protagonista, Carmen, la voce narrante.
Inoltre, Gianna risulta essere il fulcro della narrazione e la sua caratterizazione è forte sin dalle prime pagine. Le ambientazioni sono molto dettagliate e rievocative, seppur non vengono descritte minuziosamente.
Il testo è coinvolgente e invoglia alla lettura, una lettura vorace e sentita.
Il messaggio del libro è forte e trascina il lettore alla riflessione. Questo dolore traspare dalle prime righe e riusciamo a stare accanto all’autrice sino alla fine, provando e condividendo il suo malessere, un malessere che divora anche noi lettori.
LA PRESENTAZIONE:
La presentazione si è svolta nella Biblioteca Comunale “Antonio Gramsci” di Villacidro.
Ad aprire le danze è stata Emanuela Cruccu, introducendo l’autrice Carmen Salis e la relatrice della serata: Grazia Loi.
Subito dopo, è stato introdotto l’Assessore alla Cultura di Villacidro, Christian Balloi. Grazia Loi ha incominciato la presentazione con una panoramica sulla malattia.
Ha introdotto così il tema cardine del libro e della presentazione: il dolore.
Subito dopo la parola è passata a Carmen Salis, l’autrice, che caldamente narra della nascita del libro. Carmen ha raccontato così la genesi del suo romanzo:
“Ho iniziato a scrivere il giorno stesso che Gianna è morta”.
Ci ha messo vent’anni per scriverlo, man mano che scorrevano gli anni, scriveva racconti legati alla vita di Gianna, sua sorella. Ha scritto sul loro legame, sulla sua voglia di vivere e di sperare, sull’amore verso i nipoti, e ovviamente, sul suo bipolarismo.
Carmen ha raccontato quindi di come sia stato difficile ma anche doveroso, quasi come fosse una responsabilità, raccontare la vita di Gianna. Una vita difficile e piena di ostacoli, di diffidenze e di scherni.
Carmen ha affermato che raccontare di Gianna è il modo per tenerla viva e sognatrice, per non smettere mai di parlare della malattia e dar voce a tante persone nel mondo.
Questo fa la storia di Gianna, racconta nella sua singolarità, una storia comune a milioni di persone in tutto il mondo, un dolore comune a milioni, una rabbia comune a milioni, e una perdita, comune a milioni.
“Gianna non ha mai viaggiato. Per questo la porto sempre con me, lasciando un libro in ogni nuovo luogo che visito: in aeroporto, per le vie del centro, o su una panchina”.
Dopo l’intervento dell’autrice, Michela Garau, studentessa dell’Accademia D’Arte di Cagliari e aspirante scrittrice, ha proceduto con una lettura espressiva di un capitolo del libro.
Il capitolo in questione ha introdotto Gianna, ci dice chi era, cosa faceva, quali erano i suoi sogni. Ci ha raccontato di quando molte persone invece di aiutarla l’hanno presa in giro, l’hanno allontanata, l’hanno definita “matta”.
Il capitolo ci ha narrato di come tutto ciò fosse errato: Gianna era una Donna forte e piena di vita, con tanta potenza da esprimere e amore da donare.
La voce di Donna di Michela Garau ha trascinato quindi il pubblico nell’atmosfera del romanzo, facendogli visualizzare Gianna, per non scordarla mai più.
“Avrebbe desiderato sposarsi, avere dei figli, diventare nonna, e mettere la dentiera dentro il bicchiere la notte prima di andare a dormire. Io lo so, anche se lei non me l’ha mai detto”.
La seconda lettura è stata affidata all’aspirante scrittore e studente dell’Accademia D’Arte di Cagliari, Michael Bonannini, che con un tono più profondo e calmo, ha dato voce ad uno degli eventi più drammatici del romanzo, e soprattutto, della vita di Gianna.
Il capitolo letto da Michael ha raccontato di quando Gianna è stata portata con forza via dalla sua casa e trascinata in ospedale. Gianna è stata portata via così come dormiva, solo con la camicia da notte, senza indumenti intimi.
Carmen in questo capitolo del romanzo, si è voluta soffermare su quel dettaglio. Un dettaglio importante, che sottolinea la brutalità e la follia di quella tragica notte.
Il capitolo si è chiuso con ciò che è avvenuto dopo: Carmen, affranta, nella stanza che divideva con Gianna, cercando di scacciare il ricordo di quel dettaglio, e sua madre, impaurita, sulla porta, che le chiede di poter dormire insieme.
Solo pochi anni prima, era Carmen a chiederlo a sua madre.
“Eppure lei era come loro. E nessuno lo aveva capito. La lasciai solo quando ebbi la certezza che dormisse, e che non si potesse più scoprire. Quel dettaglio per me era importante”.
Dopo le letture, la relatrice Grazia Loi ha lasciato la parola agli interventi del pubblico. Dopo un breve momento di silenzio, classico di situazioni del genere, ha rotto il ghiaccio l’intervento di una donna tra il pubblico, che ha sottolineato il suo apprezzamento di alcuni passaggi molto romantici e quotidiani del romanzo, come il rapporto tra Gianna e i suoi nipoti (i figli di Carmen) o la sua passione per la cucina, specialmente per il suo cavallo di battaglia: le meringhe.
Subito dopo, i vari interventi del pubblico si sono trasformati in un vero e proprio dibattito: si è parlato di centri di igiene mentale, di medici e di pazienti.
Si è analizzato, quindi, il rapporto tra medici, pazienti e famiglie, sottolineando come alcune volte, come nel caso di Gianna, la negligenza e lo scarso impegno umano nel proprio lavoro e nelle cure, possano portare i pazienti e le famiglie a star peggio, invece che star meglio.
Nel pubblico vi è erano alcuni medici, e si è discusso a fondo di questa condizione.
Si è parlato inoltre di un molto frequente scarso appoggio alle famiglie dei pazienti, si è parlato e discusso di come, anche nel nostro piccolo, possiamo aiutare e sostenere le persone affette da malattie mentali, e anche le loro famiglie.
Si è parlato e discusso anche sulle differenze delle varie malattie mentali, si è parlato di bipolarismo, di schizofrenia e di depressione.
Si è quindi fatta chiarezza su ciò che le differenzia, e ci sono state testimonianze, tra il pubblico, di persone che sono state a stretto contatto con persone affette da queste patologie, e ogni intervento ha dato una sfumatura diversa al messaggio del libro di Carmen.
Il dibattito si è chiuso, infine, con l’intervento dell’Assessore Bollai che si è detto molto colpito dal libro di Carmen, soprattutto dal dibattito creato dalla presentazione e dalle letture degli studenti Michela e Michael.
“Perchè a volte basterebbe una telefonata: un semplice come stai, che fai, hai bisogno di qualcosa? Non possiamo fare i miracoli, ma qualcosa possiamo farla, e basta veramente poco, per dare un po’ di gioia”.
La presentazione si è conclusa infine, con una poesia. “Il tuo respiro”, la poesia di Carmen Salis che va a chiudere il romanzo.
Carmen ha quindi fatto omaggio al pubblico della lettura di una poesia intima e toccante, che esprime con versi liberi tutto il dolore che viene racchiuso nel libro.
Terminata la lettura, dopo un caldo applauso, è stato possibile notare alcuni occhi bagnati tra il pubblico, a simbolo di quanto “Gianna: Lei, era mia sorella”, sia un libro per tutti.
“Lo sento. Lo vedo. Lo tengo dentro il cuore, il tuo respiro”.
Questo perchè il libro parla di un dolore comune a tutti: una figlia, un figlio, una madre, un padre, un fratello… o una sorella, come lo era Carmen per Gianna.
Grazia Loi, con la voce toccata da una leggera commozione, ha chiuso la presentazione con i vari ringraziamenti: è stata ringraziata ovviamente Carmen Salis, l’Assessore Bollai, lo staff della Biblioteca Comunale “Antonio Gramsci” di Villacidro, i lettori Michela Garau e Michael Bonannini, e infine, il pubblico presente, che una volta finita la presentazione hanno portato a casa non solo un bel ricordo, ma anche della carta con su scritta la storia di Gianna, una grande Donna.
Articolo di Michael Bonannini
(Foto di Elisa Bertinelli)