Il 12 Febbraio Cagliari aderisce alla mobilitazione internazionale per la liberazione di Abdullah Öcalan
Cagliari, 9 febbraio 2022 – Imrali, una piccola isola della Turchia collocata nel Sud del Mar di Marmara, per molti anni è stata utilizzata come prigione di massima sicurezza per un solo detenuto, Abdullah Öcalan, il leader del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), precursore del Confederalismo Democratico e di una soluzione pacifica
(politica e non violenta) del conflitto fra Stato turco e resistenza kurda, ispiratore della “Terza Via” per una convivenza pacifica di tutti i popoli del Medio Oriente, per molti aspetti allievo di Antonio Gramsci e di Murray Bookchin.
Un’isola-carcere per un solo prigioniero, per ilquale l’unica imputazione dovrebbe essere quella di resistenza alla
dominazione e all’oppressione degli Stati occupanti del Kurdistan,
principalmente la Turchia ma anche l’Iraq, l’Iran e la Siria.
Oggi, a fargli “compagnia”, ci sono pochi altri detenuti ma non cambia
molto per chi dietro quelle sbarre, isolato dal mondo, ha già trascorso
23 anni.
Abdullah Öcalan è uno dei tanti prigionieri e prigioniere che,
per motivi politici, affollano le carceri di molti Paesi del mondo.
Migliaia sono quelli incarcerati in Turchia, altrettanti sono quelli
rinchiusi in Israele e in ogni parte del pianeta nella totale
indifferenza e con la tolleranza o la complicità delle istituzioni
internazionali.
A loro resta la solidarietà dei popoli e delle
organizzazioni internazionaliste, consapevoli che la barbarie contro un
popolo è un problema del mondo intero.
Il 15 febbraio ricorrerà l’anniversario della “cattura” e
incarcerazione, grazie anche all’inerzia e alla connivenza dello Stato
italiano, di Abdullah Öcalan.
Nel ventitreesimo anniversario della sua
prigionia è più che matura l’ora di chiederne la liberazione. E, con
essa, la liberazione di tutti i detenuti e le detenute per motivi
politici in Turchia, in Israele e nel mondo. Per questo motivo la Rete
Kurdistan Sardegna chiama alla mobilitazione tutte le forze solidali
sabato 12 febbraio alle ore 10, in piazza del Carmine a Cagliari (di
fronte alla Rappresentanza del Governo italiano), in concomitanza con
analoghe iniziative che si svolgeranno in tante altre città italiane ed
europee.
Per un giorno, e per tutti i giorni a seguire, sentiamoci tutti kurdi,
sentiamoci palestinesi. Sentiamoci cittadini di tutti i popoli oppressi
del mondo e opponiamoci alle prevaricazioni di coloro che questo mondo
lo vogliono mantenere funzionale agli interessi imperialisti.
Chiediamo la libertà per Abdullah Öcalan, l’unico vero leader
riconosciuto dal popolo kurdo, il solo che sarebbe in grado di negoziare
una pace duratura con gli Stati confinanti.
E libertà per tutti i
prigionieri e le prigioniere per motivi politici che combattono contro
la tirannia e l’oppressione.