In Ucraina guerra totale. Nel secondo giorno di questo dramma epocale la Russia ha intensificato gli attacchi concentrici in varie aree del Paese e sta colpendo non solo le infrastrutture aeree e militari ma anche aree residenziali.
A Kharkiv, invece, secondo centro del Paese con un milione e mezzo di abitanti, i bombardamenti si sono fatti intensissimi dal pomeriggio e stanno riguardando anche le zone residenziali della città. Naukova, una delle vie principali, è sotto attacco da ore e molti abitanti hanno trovato rifugio nei sotterranei della metropolitana. A sud, invece, Mariupol e Odessa rimangono i due centri nevralgici del conflitto, nel tentativo dei russi di costruirsi un corridoio che unisca Rostov, la Crimea e tutta la costa.
Come possa evolversi la situazione non è facile da prevedere ma Putin non sembra intenzionato ad alleggerire l’offensiva. Ha lanciato un appello all’esercito ucraino affinché prenda il potere e destituisca Zelensky mentre quest’ultimo avrebbe chiesto al Cremlino di iniziare i negoziati. Mosca ha risposto affermativamente ma premettendo che gli attacchi andranno avanti, condizione probabilmente irricevibile per Kiev. L’altro fronte caldo è quello del Donbass, dove l’Ucraina sta contenendo l’avanzata nemica fiancheggiata dai reparti di Donetsk e Lugansk. Nella regione sudorientale, a due passi dai separatisti, siamo riusciti ad incontrare uno degli ultimi battaglioni ucraini prima del check point che divide l’area dai separatisti.
“Non arretreremo di un centimetro – ci hanno confermato con determinazione i soldati di Kiev – e se anche la Capitale dovesse cadere nelle mani dei russi noi qui continueremo a resistere fino all’ultimo. Combattiamo contro un dittatore, dall’altra parte c’è il nuovo Hitler e tutto il mondo deve sostenerci perché questo criminale è pericoloso per tutti”. Le forze in campo sono impari ma la tenacia ucraina proverà a rimanere in piedi.
(ITALPRESS).