Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale contro il cancro, che si celebra il 4 febbraio, intende sottolineare quanto sia importante promuovere strategie di prevenzione e promozione della ricerca in ogni scuola.
Secondo le più recenti indagini, nel 2021, i valori dell’incidenza del fenomeno rimangono sempre preoccupanti. In Italia si calcola che ogni anno vengono fatte circa 377.000 nuove diagnosi di tumore (195.000 uomini; 182.000 donne) (https://www.epicentro.iss.it/tumori/registri).
Inoltre si stima che durante il percorso della vita, circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore. Le 4 neoplasie più frequenti nella popolazione sono quelle della mammella, colon-retto, polmone, prostata.
In molte città italiane, a causa di diversi fattori, sono ancora più macroscopici gli incrementi annui del cancro. In ragione di quanto affermato, diventa prioritario parlare ai giovani di una malattia che può trovare una soluzione nella ricerca e in uno stile di vita più sano. Gli studenti possono diventare portavoce di una consapevolezza diversa rispetto alle tematiche ambientali, sanitarie e scientifiche.
Non si deve smettere di divulgare quanto più è possibile buone pratiche di salute per sconfiggere una volta per tutte tale patologia.
La ricerca sta facendo tantissimo con le nuove terapie e sperimentazioni; sarebbe costruttivo indirizzare ulteriormente i giovani allo studio di tali problematiche e favorire nei singoli istituti la creazione di team studenteschi impegnati nella divulgazione di materiale informativo finalizzato alla prevenzione e conoscenza delle neoplasie. Si potrebbe poi condividere in rete attraverso i canali social quanto reperito o elaborato per condividerlo e alimentarne la discussione.
Il CNDDU propone la nascita del progetto “#ViviamoLaSalute” strutturato secondo i termini proposti; inviateci eventuali adesioni (email: [email protected]). Inoltre invitiamo a sostenere tutte quelle associazioni che lottano per debellare una malattia così diffusa.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU