Intervento di Giulio De Carli, managing partner di One Works, al convegno: “Città del futuro: infrastrutture e finanza sostenibili”
Organizzato da Exsuf, Unece e Liuc – UNIVERSITÀ CATTANEO: venerdì 4 febbraio 2022 – ore 11.00 presso il Salone di Rappresentanza del Comune di Genova
Il “modello Genova”, evocato costantemente sul fronte procedurale, rappresenta forse un unicum nel panorama italiano dei grandi cantieri, solitamente caratterizzato da lunghi tempi di realizzazione e costi che spesso lievitano ben oltre le previsioni.
Un modello che non si esaurisce nella rapidità delle procedure. Poche altre città italiane possono vantare l’articolazione tra progetti di lungo, medio e breve termine e la complessità di pianificazione tra accessibilità, mobilità e rigenerazione urbana che, in parallelo con l’innovazione nelle attività economiche, caratterizzano il capoluogo ligure.
Un’eccezione costruita sulle capacità e competenze della governance e dell’apparato amministrativo, in grado di governare processi complessi dalla programmazione alla realizzazione delle infrastrutture e di armonizzare la pianificazione locale con quella nazionale.
Certamente ha giocato un ruolo fondamentale l’accelerazione impressa dalla gestione commissariale straordinaria.
Nel contesto generale si inserisce il tema della qualità dei progetti e delle opere realizzate, e della spinta forte verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica, che caratterizza gli interventi sulla città, molti dei quali sono parte del grande contributo di visione, se non addirittura di disegno, dell’architetto Renzo Piano.
La vera sfida oggi è replicare nei futuri processi di rigenerazione urbana, tanto a Genova, quanto nel resto del Paese, la stessa qualità di visione e di progetto che ha caratterizzato non solo la ricostruzione del Ponte Morandi, ma anche, ad esempio il Waterfront di Levante, per citare solo i più recenti progetti firmati da Renzo Piano.
Progetti che non solo mettono al centro il rapporto tra l’opera ed il territorio e la comunità destinati ad ospitarla, ma costituiscono benchmark per qualità esecutiva, budget e programmazione. Abbiamo seguito la stessa traccia per disegnare l’ampliamento dell’aeroporto, di cui sono iniziati da poco i lavori di costruzione.
Come? Indubbiamente grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, istituzioni e imprese, dando la possibilità al capitale privato di poter intervenire su basi progettuali, amministrative ed economiche sicure, a supporto del pubblico.
Negli ultimi mesi abbiamo osservato un interessamento sempre maggiore di fondi di private equity internazionali verso progetti in Italia. Per questo è ancora più importante che la Pubblica Amministrazione metta la pianificazione nella giusta scala di priorità e che i privati puntino a percorsi per la definizione dei programmi di progetto e per l’affidamento dei progetti che mettano la qualità al primo posto.
La città di Genova è un bell’esempio, un vero “modello”, diventato oggi un vero e proprio riferimento per le infrastrutture innovative e sostenibili, un simbolo dell’Italia che riparte con forza e determinazione. Adesso dobbiamo trovare il modo di replicare il modello, generando condizioni simili in tutte le altre città.