La Sardegna può essere d’elite…e non è per forza un male
Dal 2020 la Sardegna sta vivendo una seconda giovinezza. Vuoi perché, per alcune settimane, mentre tutta Italia era in zona rossa o arancione, l’isola era addirittura zona bianca (quando la zona bianca era praticamente irraggiungibile), vuoi perché, comunque, resta una regione bellissima, è stata letteralmente invasa dal turismo nostrano.Non possiamo dire di quello straniero perché le limitazioni hanno inciso notevolmente sul turismo europeo. Il boom degli italiani, però, ha appianato, per quanto possibile, le perdite e, quindi, ha trasformato la Sardegna in un paradiso anche per gli italiani.
La Sardegna, quindi, può essere una meta d’elite e, come detto anche nel titolo, non è per forza un male. Ecco perché.
Imprenditori che investono
Turismo di qualità vuol dire persone che investono. Vuol dire nuovi posti di lavoro e anche la possibilità di conoscere nuove persone. E crearsi, così, diverse opportunità. Ad esempio, dalla Lombardia migliaia di persone hanno deciso di trascorrere le proprie vacanze al mare e non di rado è possibile incontrare escort Milano che in estate lavorano per offrire un servizio a coloro che devono concludere un affare e non sono impegnati.
Certo, poi c’è tutto il discorso di tutelare anche le persone residenti ma con una buona sinergia tra pubblico e pubblico (quella che per tanto tempo è mancata in questi anni) si possono raggiungere ottimi risultati.
La Sardegna può essere d’elite
Turismo di qualità
Sardegna zona d’elitè vuol dire anche un turismo di qualità. Un turismo non mordi e fuggi, dove la persona con pochi soldi cerca di avere, comunque, una struttura di un certo livello o servizi efficienti.
La qualità va pagata e, comunque, la Sardegna non offre solo il mare ma anche tanto altro. Paesaggi difficili da trovare altrove, una storia millenaria che si mostra piena di sé ogni giorno, buon cibo e una cultura locale assolutamente da conoscere.
In questo modo, quindi, anche le strutture ricettive non hanno tanti problemi se non quelli, paradossalmente, di essere all’altezza delle aspettative delle persone che vengono in una delle isole più belle del mondo.
E, soprattutto, turismo di qualità vuol dire anche poca microcriminalità. Un fattore da non sottovalutare perché oggi la sicurezza viene messa al primo posto da chi sceglie una determinata meta turistica.
Negozi locali che hanno un rientro economico
Chi lo ha detto che i negozi locali non possano beneficiare di questo nuovo turismo che imperversa in Sardegna? Per tanto, troppo tempo si è alimentato lo scontro tra economica e grandi imprenditori.
Se le persone vengono e hanno voglia di conoscere qualcosa che nel paese d’origine non c’è, vuol dire che dovranno comunque comprare da qualche parte. E dove se non nei piccoli negozi caratteristici in alcune zone della Sardegna?
Come in tutte le regioni, ci sono zone più turistiche e zone che lo sono meno (come ad esempio la costiera amalfitana e il Cilento in Campania). Importante è che entrambe le realtà non si ‘soffochino’ l’una con l’altra e, anzi, si facciano da spalla per far fare finalmente quel salto di qualità alla Sardegna che aspetta da tanto tempo.