L’Italia c’è ed è Paese fondamentale in grado di rappresentare il giusto equilibrio sulla risorsa acqua.
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia): “Archeoclub d’Italia sostiene Firenze, Assisi, Roma, l’Italia nella Candidatura a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua. I riconoscimento della tutela del patrimonio ambientale nella Carta Costituzionale è testimonianza dei valori espressi dalla nostra identità. Un’identità culturale che nella sua storia ha fatto dell’acqua risorsa a tutela della vita di tutti”.
Roberto Morroni (Vice Presidente Regione Umbria : “La candidatura della città di Assisi insieme a quelle di Firenze e Roma credo che sia una candidatura autorevole e che abbia il pregio di evocare quelli che sono gli ingredienti fondamentali per poter affrontare questa svolta epocale che è la costruzione di uno sviluppo sostenibile”.
Stefania Proietti (sindaco di Assisi) : “Perché siamo in questa candidatura del Governo italiano insieme a Roma e a Firenze? Ci siamo con uno scopo preciso e per una sfida che abbiamo lanciato alla Commissione valutatrice ma anche a tutte le istituzioni che ci hanno ascoltato e dalla quale non torneremo indietro: dobbiamo creare il giusto luogo dove si parli di acqua a livello mondiale e se ne parli come diritto inviolabile assoluto, di ogni essere umano che vive sulla Terra come ha sancito la risoluzione delle Nazioni Unite del 2010”.
E Matera sostiene la candidatura di Firenze – Assisi e Roma a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua.
Domenico Bennardi (sindaco di Matera): “La città di Matera è da sempre una città che con l’acqua ha un forte legame grazie al sistema di recupero sostenibile e resiliente che ha fortemente contributo al riconoscimento di patrimonio Unesco. Ad esempio c’è la Grande Cisterna che chiamiamo Palumbaro Lungo, proprio sotto la piazza centrale di Matera e che definiamo anche la nostra “cattedrale” dell’acqua proprio perché è una grande cisterna scavata dall’uomo con ricopertura a coccio pesto e bellissima anche da vedere”.
“Dall’acqua dipenderà il futuro del Pianeta: l’uso oculato, attento della risorsa idrica è sicuramente uno de temi centrali. L’Umbria credo che si candidi a svolgere un ruolo da protagonista in questa direzione e all’interno di un impegno più in generale volto proprio ad affermare un nuovo modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità e di un’attenzione proprio alle risorse del Pianeta. La candidatura della città di Assisi insieme a quelle di Firenze e Roma credo che sia una candidatura autorevole e che abbia il pregio di evocare quelli che sono gli ingredienti fondamentali per poter affrontare questa svolta epocale che è la costruzione di uno sviluppo sostenibile”. Lo ha affermato oggi, Roberto Morroni, Vice Presidente della Regione Umbria e Assessore alle Politiche Agricole e agroalimentari, Tutela e Valorizzazione Ambientale dell’Umbria, intervenendo alla cerimonia tenutasi presso la Sala della Conciliazione del Comune di Assisi, alla presenza della delegazione del Consiglio Mondiale dell’Acqua che dovrà valutare la candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale.
Davvero intenso anche il messaggio del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, in aperura dell’evento svoltosi inoltre all’indomani della svolta storica con il si definitivo del Parlamento alla modifica dell’articolo 9 della Costituzione e dunque l’inserimento della tutela del patrimonio ambientale nella Carta Costituzionale.
E su questo si si è soffermato il Vice Presidente della Regione Umbria, Roberto Morroni.
“E’ un altro passaggio fondamentale che testimonia questa presa di coscienza: siamo entrati in una nuova epoca e questa epoca sarà scandita oltre che dalla transizione digitale, soprattutto dal compito teso a forgiare un nuovo modello di sviluppo. Un modello di sviluppo all’insegna di un’economia circolare – commentato Morroni – non più un’economa lineare, dunque uno sviluppo che abbia nella sostenibilità ambientale uno dei suoi pilastri fondamentali”.
Dunque Firenze – Assisi – Roma insieme!
“Queste città, per diversi aspetti, sono un volto autorevole sia in termini di protagonismo dell’uomo nell’essere artefice di questa svolta – ha proseguito Morroni- nel costruire il suo futuro, di un futuro all’insegna di un’idea di progresso autorevole forte e vincente, ma l’Umbria è una terra di confronto, di dialogo e dove grazie a San Francesco si è sviluppata un’idea di un rapporto tra uomo e natura. C’è poi Roma, città universale che evoca una delle più grandi civiltà del passato che si sono affermate anche grazie alla propensione verso l’innovazione. Dunque fiducia nel progresso dell’uomo. Il ruolo dell’innovazione, una cultura ispirata al cambiamento e all’innovazione e dall’altro questa ricerca di un rapporto nuovo, vitale, fecondo tra uomo e natura, dunque questa sintesi che Firenze, Assisi e Roma possono tranquillamente rappresentare possa costituire un viatico forte, autorevole, per costruire un’importante capacità che è la capacità di gestire questa sfida e di assicurare al Pianeta la continuità di uno sviluppo armonico. Ricordo che l’Italia è stata la culla del Rinascimento, un’epoca dove l’uomo si è messo davvero sulle spalle la responsabilità di costruire una stagione forte e feconda, rimasta pietra miliare nello sviluppo economico e culturale dell’Umanità”.
C’è Assisi con un messaggio chiaro:
“Assisi città di San Francesco, nell’immaginario collettivo capitale dell’ecologia perché San Francesco è patrono di tutti i cultori dell’Ecologia. Assisi città – messaggio anche di Papa Francesco, Assisi città – Santuario, questo è il DNA di Assisi e questo è Assisi la città, la sua comunità nei messaggi che lancia al mondo anche con azioni concrete. Perché siamo in questa candidatura del Governo italiano insieme a Roma e a Firenze? Ci siamo con uno scopo preciso e per una sfida che abbiamo lanciato alla Commissione valutatrice ma anche a tutte le istituzioni che ci hanno ascoltato e dalla quale non torneremo indietro: dobbiamo creare il giusto luogo dove si parli di acqua a livello mondiale – ha affermato Stefania Proietti, sindaco di Assisi – e se ne parli come diritto inviolabile assoluto, di ogni essere umano che vive sulla Terra come ha sancito la risoluzione delle Nazioni Unite del 2010. E’ ora di agire per scrivere e far firmare una convenzione quadro, un accordo vincolante sull’acqua da parte delle Nazioni Unite con la firma di tutti gli Stati. Una convenzione che diventi un accordo globale vincolante con lo scopo di far si che quel diritto diventi per tutti una realtà e diventi un impegno vincolante di ciascuno Stato al Mondo con il dovere da parte dei più ricchi di dare l’acqua necessaria alla vita anche alle Nazioni più povere. Questo è il nostro messaggio, questo è l’impegno che lanciamo, un impegno sfidante, scomodo ma è un impregno doveroso da parte di Assisi. Se finora non si è detto abbastanza, Assisi è qui per dirlo a tutto il Mondo con la forza che le deriva dall’essere la storia umana di grandi santi come San Francesco, Santa Chiara e di coraggio rivoluzionario che continua ad andare avanti verso queste grandi sfide: acqua di tutti e acqua per tutti! E da Assisi vogliamo che sia sancito a livello mondiale”.
L’Italia Paese che riconosce i valori del patrimonio ambientale, può rappresentare il giusto equilibrio a tutela della risorsa acqua. Dunque Archeoclub D’Italia interviene a sostegno della candidatura di Firenze, Assisi e Roma, dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua.
“E’ un momento storico per il nostro Paese. Alla fine di un iter durato quasi tre anni, il Parlamento ha approvato in via definitiva la Proposta di legge costituzionale davvero storica. Il provvedimento modifica l’articolo 9 della Carta. Dunque la Repubblica tutela “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Ora è sempre più centrale il concetto di sviluppo sostenibile. Lo stesso Patrimonio Ambientale è Patrimonio Culturale. L’Italia è quella Nazione – ha commentato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – che ha siti in grado di unire epoche diverse, culture diverse e aspetti ambientali e culturali diversi. Pensiamo ad esempio al patrimonio archeologico sommerso. Ecco l’Italia è stata ed è ancora oggi un modello innovativo anche in questo, grazie alle Aree Marine Protette, ai Parchi Archeologici marini, alla tutela dei fiumi. Dunque l’Italia è quel Paese territorio del giusto equilibro per dialogare sull’acqua come risorsa geologica a tutela dell’identità culturale e della vita”.
C’è il modello Matera. E Matera sostiene la candidatura di Firenze – Assisi – Roma, dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua
“Con l’assessore all’ Ambiente Giuseppe Digilio, ho partecipato oggi alla cerimonia svoltasi ad Assisi per accogliere insieme al sindaco di Assisi, Stefania Proietti, Firenze una delegazione arrivata in Italia del Council World Water. La delegazione esterna valuterà la candidatura di Firenze-Roma-Assisi ad ospitare il X Forum Mondiale dell’Acqua, che si terrà nel 2024. Se l’esito sarà positivo per l’Italia, alcuni eventi trimestrali per due anni saranno ospitati anche a Matera.
Come ho esposto alla delegazione e all’associazione proponente – ha dichiarato il sindaco di Matera, Domenico Bennardi – la città di Matera è da sempre una città che con l’acqua ha un forte legame grazie al sistema di recupero sostenibile e resiliente che ha fortemente contributo al riconoscimento di patrimonio Unesco. Un sistema di raccolta e recupero idrico fatto di cisterne, di pozzi. L’Italia tutta è un Paese che ha lavorato sul tema dell’acqua, dalle origini nel recupero e nell’armonizzazione anche dei processi idrici per l’agricoltura. Matera sostiene Assisi ma anche Firenze, Roma, nella candidatura dell’Italia a sede del Decimo Forum Mondiale dell’Acqua perché Matera, una delle città più antiche al Mondo, ha da sempre un sodalizio importante con l’acqua. Abbiamo recuperato con genialità l’acqua e grazie a questa genialità siamo stati riconosciuti come patrimonio Unesco. Dobbiamo ospitare il Forum Mondiale dell’Acqua per tutelare un principio di sostenibilità dell’acqua stessa come risorsa comune, per tutti. Matera dall’inizio ha recuperato l’acqua attraverso cisterne e pozzi. Ad esempio c’è la Grande Cisterna che chiamiamo Palumbaro Lungo, proprio sotto la piazza centrale di Matera e che definiamo anche la nostra “cattedrale” dell’acqua proprio perché è una grande cisterna scavata dall’uomo con ricopertura a coccio pesto e bellissima anche da vedere. Oggi questo sito è attrattore culturale con l’acqua che arriva dalle colline adiacenti e ci permette di rappresentare il valore dell’acqua, un valore di resilienza per la città, di fertilità, simbolo di bene comune e di sostenibilità!”