“Ma che genere di cucina”!
Discriminazioni, linguaggio e rappresentazione di genere nel corso di formazione per giornalisti il 10 febbraio all’Università di Cagliari, aula Capitini, dalle 14.30 alle 18.30
Riprendono i corsi professionali per i giornalisti in presenza. Il prossimo si svolgerà giovedì 10 febbraio a Cagliari, nell’aula Capitini della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università, a Sa Duchessa (p.zza D’armi), dalle 14.30 alle 18.30.
Il titolo “Ma che genere di cucina”, introduce il discorso dell’ottica di genere nel linguaggio giornalistico. Ai giornalisti partecipanti verranno assegnati quattro crediti formativi.
Sarà l’occasione per approfondire il tema degli stereotipi di genere in un ambito tradizionalmente femminile: la cucina. L’immagine della donna che sta dietro i fornelli è diffusa nella cultura popolare (e non solo) del nostro Paese.
Ma, quando l’asticella si solleva e dal “focolare” domestico si passa alla professione, allora la “cuoca” cede il passo allo “chef”, ruolo immaginato generalmente al maschile. E si materializza lo stereotipo. Lo chef, il responsabile della cucina che imposta i menù e inventa le ricette, che sceglie e forma il personale, lo chef “stellato” è quasi sempre un uomo. Pochissime le donne.
Risultato di una discriminazione rafforzata dalle definizioni e dalla considerazione che il mondo dell’informazione attribuisce a questa qualifica che, anche grazie a trasmissioni televisive molto seguite, ha assunto un sempre maggiore rilievo professionale. Linguaggio, considerazione sociale, e rappresentazione di genere sono temi importanti per chi svolge la professione giornalistica.
Essenziali per una narrazione corretta di fatti e situazioni.
Il corso è organizzato da Giulia giornaliste – coordinamento di Maria Grazia Marilotti – con l’Ordine dei giornalisti e l’Università di Cagliari.
In apertura prenderanno la parola: il rettore dell’Università, Francesco Mola, Elisabetta Gola, prorettrice alla Comunicazione e immagine, Università di Cagliari, Ester Cois, delegata del rettore per le politiche di genere, Unica, Francesco Birocchi, presidente Ordine dei Giornalisti della Sardegna e Susi Ronchi, fondatrice Giulia giornaliste Sardegna.
Roberta Celot introdurrà gli interventi dopo le video interviste di Maria Grazia Marilotti: Roberta Porceddu, presidente regionale Movimento turismo del Vino Sardegna; Viviana Sirigu, ideatrice del pane Kentos (Orroli), dialogherà con Daniela Ducato, fondatrice delle filiere EDIZERO industrie verdi, esperta in servizi e prodotti ecologici innovativi: Gianni Lovicu, responsabile Agris Sardegna settore viticoltura, dialogherà con la sommelier Sofia Carta; Alessandra Guigoni, Giulia giornaliste e antropologa del food Intervisterà la chef Marina Ravarotto.
Mariano Murru, direttore tecnico di Argiolas, presidente asso enologi Sardegna, sarà intervistato da Simonetta Selloni, vice coordinatrice Giulia giornaliste nord Sardegna e Claudia Rabellino Becce, avvocata e autrice; Marco Colognese, giornalista enogastronomico; Daniela Pinna, presidente del Consorzio di tutela del Vermentino di Gallura Docg e titolare di Tenute Olbios.
Alessandra Addari, coordinatrice Giulia giornaliste Sud Sardegna racconterà la sua esperienza tra tv e cucine e intervisterà lo chef Luigi Pomata.
Interventi ed interviste saranno intervallati dalla lettura di versi da parte di Gavino Angius e dalla mini performance di Gianni Dettori “Caroselli e vecchi profumi” presentata da Anna Brotzu, Giulia giornaliste Sardegna.
La capienza dell’aula, in base alle regole del protocollo di Ateneo, prevede 150 posti a sedere, oltre ai relatori e alle relatrici. Tutti i partecipanti dovranno essere in possesso del green pass e indossare la mascherina FFP2.
I giornalisti che intendono partecipare potranno prenotarsi sulla piattaforma digitale dell’Ordine o direttamente presso la sala dove si svolgerà l’evento.