Nuova pubblicazione poetica dal titolo: “Apokrif” – Neretva Di Sàndor Halmosi
Traduzione dall’ungherese di Györgyi Gyetvai, Gianmaria D. Eletto e di Ágnes Kenéz. Revisione della traduzione italiana a cura di Laura Garavaglia. I Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno.
Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno nella collana Altri Incontri a cura di Laura Garavaglia due raccolte poetiche in un unico volume dal titolo COMUNICATO STAMPA APOKRIF – NERETVA di SÁNDOR HALMOSI con la Traduzione dall’ungherese di Györgyi Gyetvai, Ágnes Kenéz e Gianmaria D. Eletto e con la revisione della traduzione italiana a cura di Laura Garavaglia. In copertina e nel libro le illustrazioni sono di István Fábián.APOKRIF – “Se c’è molta luce, possiamo fingere di non vedere./ C’è tantissima luce. Non possiamo fingere di non vedere.” // Il raffinato discorso poetico di Sándor Halmosi si fa sempre più fibroso, le sue “schegge” appaiono nei luoghi più inaspettati, altre volte il corpo pulsante della poesia è lacerato e incrinato.
Basta toccarne la superficie, per percepire la nostra “vita patchwork”. Ne trarremo il meglio, se ci ferisce. In ogni poesia c’è uno spazio vuoto che appartiene solo a noi, al lettore. Il marchio distintivo di Halmosi è una percezione del mondo sottilmente moderna e spirituale. Una poesia precisa che misura in modo affidabile la densità angelica. (András Visky)
NERETVA – La Luce dei Raggi del Sole diventa “obsoleta in questi versi, disidratazione apocalittica e notte oscura domina l’anima dove “la debolezza è la nuova forza” e “tutto risplende a immagine di noi stessi”.
In questa poesia estremamente critica, dove la natura delle parole nuove e dei riferimenti creano contraddizioni inseparabili, dietro a tagli e lacerazioni, si rivela un po’ di umorismo, autocritica, quel fuoco maschile che è sempre luce anche se distruttivo; le cosiddette opere, che si sviluppano dalla fantasia e generano auto-costruzioni ideando una falsa comunità, trasformandole in quella fiamma che alla fine le divorerà.
(“Dove sono tre di noi riuniti nel mio nome, / ci sono molti di noi. Molte bocche affamate.”) Questo flusso di fuoco purificante che circonda spazi interni ed esterni è Neretva. (Enikő Sepsi)
Sándor Halmosi (1971) poeta ungherese, traduttore di opere letterarie, redattore, direttore di una casa editrice, matematico.
È nato e si è diplomato a Satu Mare, ha vissuto in Germania per 16 anni, abita a Budapest dal 2006. Affianca l’attività letteraria a quella di conferenziere su temi quali tradizione, poesia, linguaggio e simboli. Focalizza il suo impegno sull’importanza della divulgazione della poesia, sul dialogo culturale, sul collegamento tra la letteratura e l’arte figurativa.
Dal 2016 si dedica anche alla tecnica della smaltatura a fuoco. Negli anni ha fondato associazioni letterari e culturali, ed è organizzatore di salotti letterari e laboratori. Membro ordinario del PEN Club ungherese a Budapest è membro dell’Accademia Europea di Scienza, Arte e Letteratura (EASAL, Parigi).
È in stretto rapporto con poeti e organizzazioni di scrittori a livello internazionale. Nel febbraio del 2020 ha pubblicato un manifesto letterario, dal titolo Ora et labora. Parola che grida per la pura letteratura, che è un tentativo per rischiarare la crisi intellettuale del mondo, attraverso l’autenticità, il ruolo fondante del poeta e la responsabilità dei letterati, indipendentemente dal luogo e dalle sue caratteristiche linguistiche e sociali.
Ha pubblicato una decina di libri, tra cui la trilogia apocrifa Napszálkák (Apocrypha, 2020), Neretva (Meltdown, 2021), Katharok (Cathars, in corso di pubblicazione). Con I Quaderni del Bardo ha pubblicato la raccolta di poesie Decameron 57: The Dual Nature of Sillence (2020), tradotta dall’inglese da Laura Garavaglia.
INFO LINK:
I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO: https://local.google.com/place?id=10596213498129439787&use=posts&lpsid=CIHM0ogKEICAgIDm3qL7vwE
Libreria Giunti al Punto: https://www.giuntialpunto.it/product/b09r36qsxk/libri-apokrif-neretva-halmosi-s-ndor