PAOLO NINNIRI – COPAGRI NORD SARDEGNA – UN SECCO NO ALL’UTILIZZO DEI TERRENI AGRICOLI DELLE AZIENDE REGIONALI MAMUNTANAS E SURIGHEDDU AD INSEDIAMENTI DEL NUOVO OSPEDALE DI ALGHERO. “IL COMUNE DI ALGHERO INDIVIDUI ALTRI SPAZI E LA REGIONE NON AVALLI”.
In questi giorni, circolano notizie sempre più insistenti, anche riportate su numerosi organi di stampa, che il comune di Alghero stia per decidere di inserire all’interno dello strumento Urbanistico comunale, l’individuazione dei terreni agricoli delle Aziende Regionali di Mamuntanas e Surigheddu, per la costruzione del nuovo Ospedale di Alghero.
“Una decisione a cui ci opponiamo nettamente, come Sindacato e Organizzazione di Categoria Agricola. Diciamo un secco NO all’utilizzo e consumo di terreni agricoli per altri scopi, le aziende sono nate agricole ed in funzione dell’agricoltura devono continuare ad essere gestite ed utilizzate, nessun altro utilizzo deve essere avallato” – afferma il Presidente della Copagri Nord Sardegna Paolo Ninniri.
“Negli anni scorsi ci siamo battuti con tutte le nostre forze, contro la proposta di vendita delle aziende, portata avanti dall’allora presidente della Regione Pigliaru, ed oggi ci batteremo perchè nessun altro utilizzo, se non quello agricolo vengano destinati i terreni di Surigheddu e Mamuntanas” continua Paolo Ninniri.
A tal proposito riprendo con decisione, che la Regione ponga fine all’abbandono di questi terreni ( circa 1000 Ettari) altamente produttivi e anche irrigui, non è più giustificabile che si lascino terreni incolti e abbandonati così come oggi sono quelli delle Aziende di Surigheddu e Mamuntanas, afferma Paolo Ninniri.
Noi come organizzazione di Categoria Copagri, abbiamo più volte inoltrato proposte e richieste, ma a oggi nulla da parte della Regione è stata fato, ci risulta che ci siano anche diverse altre proposte protocollate, ma a oggi nulla si muove. Chiedo a nome della Copagri Nord Sardegna, un incontro urgente con l’Assessore all’Agricoltura per un confronto diretto sul futuro delle due aziende, conclude Paolo Ninniri.