Peste suina e sterminio di suini e cinghiali. Continuano le proteste
Cittadini, rifugi e associazioni non mollano e continuano a protestare contro una mattanza che oltre a essere inefficace per risolvere il problema “peste suina”, è ormai inaccettabile in una società sempre più sensibile nei confronti degli animali e sempre più attenta al rispetto della vita e dell’ambiente.
Sono molte le associazioni e i cittadini che stanno continuando a protestare in vari modi, i cittadini con scioperi della fame e le associazioni con richieste precise alle istituzioni. Mentre molti cittadoni iniziano lo sciopero della fame, l’associazione Avi continua la protesta fissa davanti alla Regione Piemonte, aspettando ancora un risposta alla proposta di confronto inviata alla Regione a nome di oltre 30 associazioni.
Altre associazioni, la Rete dei Santuari e Fine dello Specismo, in collaborazione con Vitadacani, chiedono di inviare mail per chiedere alle istituzioni di fermare catture e uccisioni e di istituire un tavolo tecnico, aperto ad esperti del settore, al fine di creare un protocollo alternativo che possa essere replicato anche altrove.
E’ sufficiente cliccare sul pulsante che trovate in fondo alla pagina https://www.vitadacani.org/non-c-e-pace-per-i-cinghiali-di-genova/
aggiungendo il proprio nome e cognome.
A breve inizieranno gli abbattimenti nei boschi liguri e piemontesi, un intervento crudele e inefficace nel contrastare la PSA.
A rischio pertanto il destino di tantissimi animali e anche dei cinghiali che vivono da anni nel greto del Bisagno e che sono seguiti da anni dai volontari. Le associazioni continuano a chiedere alle istituzioni di affrontare l’emergenza in modo serio e civile, istituendo un tavolo di lavoro cui possano partecipare referenti ed esperti indicati dalle associazioni animaliste e ambientaliste in rappresentanza degli interessi degli animali, dell’ambiente e dei cittadini che hanno a cuore la sorte degli animali e del pianeta.
Uccidere in massa gli animali non è certo la soluzione, ma è il problema! È infatti proprio lo sfruttamento e il massacro di animali il problema alla base di queste e altre zoonosi, come anche il covid ad esempio.
Non si può più aspettare, ora è il momento di impegnarsi per rispettare la vita di tutte le creature e la natura stessa, e bisogna iniziare a farlo subito.
È arrivato il momento di fermare questo massacro di animali, un massacro che oltre a distruggere le altre creature, sta portanto la nostra stessa specie verso l’autodistruzione.
Ruggiero Katia, referente Meta Parma e Avi Parma