È stata presentata quest’oggi una Petizione alla Presidenza e al Consiglio Regionale della Sardegna per il riconoscimento dei diritti di libertà e uguaglianza dei Sardi platealmente violati dall’introduzione da parte del Governo dell’obbligo di esibizione del cosiddetto “green pass rafforzato” per gli utenti dei mezzi di trasporto pubblici, navi e aerei compresi.
Il Promotore
Promotore dell’iniziativa è il partito politico Riconquistare l’Italia – sezione Sardegna che, consapevole della grave disparità di trattamento subita dai Sardi, si è mobilitato in tutta l’Isola allo scopo di informare i cittadini e raccogliere la loro adesione. Si è così formalizzata la stesura di una Petizione che annovera quasi 400 firme raccolte in pochi giorni.
La discriminazione
Come è noto, il Mar Tirreno divide la Sardegna dal Continente. Unico modo per lasciare l’Isola è l’uso di navi o aerei. I cittadini continentali che per vari e legittimi motivi sono sprovvisti di green pass, pur non potendo servirsi dei mezzi pubblici sono tuttavia liberi di muoversi sull’intero territorio nazionale con mezzi propri. Tale diritto è sostanzialmente negato ai Sardi che per necessità o scelta sono privi della carta verde.
Un diritto costituzionale violato
Il fatto è particolarmente odioso sia perché definisce i Sardi cittadini di serie B ma soprattutto perché configura una patente violazione dell’Articolo 16 della Costituzione che tutela la libertà di circolazione “in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”. Evidentemente le ragioni di “sanità o di sicurezza” valgono solo per gli abitanti della Sardegna e non per quelli delle altre regioni.
La richiesta
I promotori e i firmatari della Petizione richiedono con forza alle istituzioni regionali ed in particolare alla Presidenza, di attivarsi con la necessaria energia affinché sia tassativamente rispettato l’Articolo 53 dello Statuto dello Statuto Speciale della Sardegna che, si ricorda, è stato adottato con Legge costituzionale (n. 3 del 26 febbraio 1948) il quale prescrive che la Regione sia rappresentata nelle decisioni che si riferiscono alla “regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei che possano direttamente interessarla”.
Un principio ribadito dalla Corte Costituzionale che con la sentenza n. 230 del 2013 ha confermato la necessità dell’intesa tra Stato e Regione Sardegna per le questioni attinenti i servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri, marittimi ed aerei.