Sanità, Nursing Up. Nuovo contratto: «E’ tempo di avere risposte precise ai nostri quesiti, è tempo di valorizzare le professioni sanitarie»
ROMA 18 FEB 2022 – Come previsto, l’Aran, nel corso dell’ultima riunione di ieri, ci ha fatto pervenire l’attesa bozza di documento sugli incarichi.
E’ quindi il momento, come sempre facciamo, di condividere con la stampa e l’opinione pubblica alcune doverose riflessioni.
Nursing Up ha ribadito, da subito, con forza, la necessità di conoscere l’aspetto economico degli incarichi per i quali stiamo lottando, e che dovrebbero arrivare per tutti gli infermieri e professionisti sanitari ex D/Ds che non hanno altri incarichi, elementi che in questo momento l’ARAN ancora non ancora ci fornisce, e la cui mancanza ci lascia quindi in una situazione ancora interlocutoria.
Da una parte non possiamo che essere soddisfatti della prevista assegnazione degli incarichi di funzione base, al personale dell’area delle professioni sanitarie, così come da tempo il nostro sindacato chiede, sulla scia di quelli già riconosciuti ai medici.
Nutriamo serie perplessità sulla ipotizzata estensione del sistema degli incarichi (introdotta su richiesta dei sindacati generalisti) anche alle qualifiche di altre aree senza prima verificare, cifre alla mano, che ciò non rischi di annacquare la valorizzazione degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, ad esempio attraverso la diluizione delle risorse che servono a tale scopo.
Stesso discorso vale per la richiesta, sempre ipotizzata dai sindacati generalisti, di ridurre il periodo temporale che ora la bozza indica in 15 anni, condizionale per l’attribuzione degli incarichi al personale diverso da quello dell’area dei professionisti sanitari e funzionari.
Ricordiamo che gli incarichi di funzione sono stati richiesti per valorizzare l’attività di specifiche categorie professionali che si formano nel contesto universitario, con un percorso storico e professionale che viene da lontano, e con competenze e conoscenze che non sono analoghe a quelle delle categorie contrattuali inquadrate nelle aree sotto ordinate. Qui bisogna valorizzare il possesso di specifici requisiti di accesso, competenze e responsabilità, quindi nessuna massificazione sarebbe coerente.
Un altro punto dolente riguarda il necessario collegamento degli incarichi alle figure dello specialista e dell’esperto, dal momento che nel nuovo contratto non vediamo in alcun modo riferimento a queste qualificazioni. Così come non vediamo sufficiente valorizzazione di figure storiche e di rilievo, come quella del coordinatore infermieristico.
Arrivano buone notizie, ma con riserva, per il personale part time, perché nella bozza in discussione, l’ARAN sembra accogliere le richieste avanzate dal Nursing Up, e quindi ammette agli incarichi di funzione, anche il personale con rapporto di lavoro a tempo parziale, posto che, in tali casi, il valore economico dell’incarico è rideterminato in proporzione alla durata della prestazione lavorativa.
In definitiva, come sindacato siamo convinti che, al di là degli articolati e complessi meccanismi contrattuali, ancora tutti da definire, quello che allo stato delle trattative può aiutare, per valutare lo stato reale di avanzamento del confronto, sono proprio le cifre.
E’ tempo di avere risposte precise a precisi quesiti:
-Qual’è il valore delle indennità collegate agli incarichi?
-Qual è il valore dei differenziali economici tra le aree?
-Come saranno articolati i differenziali nell’area professioni sanitarie (ex D/Ds) ?
Sono queste le importanti informazioni ora necessarie, senza le quali è arduo ipotizzare quale potrà essere l’effettiva capacità del nuovo contratto, di valorizzare o meno le professioni infermieristiche e quelle sanitarie.