Sassari: XI Congresso territoriale Cisl – 1° Giornata: l’appello del segretario Pier Luigi Ledda
«Rilanciamo il Patto per il Nord Ovest»
XI Congresso territoriale della Cisl, dai lavori della prima giornata l’appello del segretario Pier Luigi Ledda
Con la relazione introduttiva del segretario generale uscente Pier Luigi Ledda, si è aperto stamattina, nella sala convegni dell’hotel Grazia Deledda, l’XI Congresso territoriale della Cisl.
In un clima di comprensibile preoccupazione, per via della crisi in Ucraina, Pier Luigi Ledda ha fatto il punto dopo quattro anni di mandato caratterizzati da un piano di azioni e interventi imperniati principalmente sul varo del Patto per il Sassarese, iniziativa importante che vede insieme, oltre alla Cisl, Cgil e Uil, un folto gruppo tra istituzioni, imprese e associazioni che nei mesi scorsi hanno aderito all’appello per rilanciare il territorio dopo una crisi decennale, alla quale, da due anni, si sono aggiunti gli effetti deleteri della pandemia.
Al tavolo della presidenza, il segretario regionale Gavino Carta, i segretari confederali, Marinella Costa, Alessandro Marcellino e il segretario territoriale dei pensionati Simone Porcheddu.
Per la segreteria confederale, è arrivato da Roma il segretario nazionale Andrea Cuccello.
Diversi i punti trattati durante la relazione che in apertura di lavori è stata consegnata ai delegati e ai partecipanti riuniti, numerosi, nella sala al primo piano dell’hotel di viale Dante.
Dopo i saluti di rito, Pier Luigi Ledda ha puntato dritto al cuore delle tante questioni ancora aperte in un territorio che segna il passo e fatica, non poco, a stare dietro alle altre realtà della Penisola.
Dal Recovery fund alla programmazione sui fondi strutturali 2021-2027, ha spiegato, arriveranno risorse ingenti sulle quali la Sardegna, e il Nord Ovest dell’Isola, dovranno programmare interventi mirati al superamento del divario che da troppo tempo costringe il Sassarese all’angolo determinando le ragioni del cosiddetto «mancato sviluppo».
Per questo è quanto mai opportuno – secondo la valutazione di Pier Luigi Ledda: «Disegnare un nuovo modello di sviluppo con un’offerta fortemente ancorata alle radici culturali e all’identità, alla capacità di stare al passo con le innovazioni puntando sulla riqualificazione delle risorse umane e sulle nuove tecnologie, investendo sul digitale, sulla riqualificazione dei poli industriali, sulle energie rinnovabili, sulla green e blue economy, sull’agroindustria e sul turismo».
Citando report e documenti di analisi economica, uno per tutti, l’Occasional paper della Banca d’Italia, Ledda, dati alla mano, ha disegnato lo scenario desolante che nell’ultimo periodo caratterizza la realtà sarda, con particolare riferimento ai divari infrastrutturali e alle gravi carenze che affliggono il territorio del Nord Sardegna:
«Se prendiamo in considerazione il sistema di strade e autostrade rileviamo un pessimo indicatore, solo 63,5 punti; nelle infrastrutture ferroviarie la Sardegna è ultima con 70,3 punti e ultima è anche rispetto agli aeroporti con solo 15 punti».
Ledda ha parlato anche delle tante fragilità di cui il sindacato si impegnato da tempo a prendersi cura, dalla crisi demografica per la quale, secondo una recente rilevazione Eurostat, si prevede una perdita del 28 per cento della popolazione entro il 2050, ai divari generazionali, dalla situazione dei giovani alla trasformazione epocale introdotta dalla digitalizzazione, dal salario al sostegno al reddito «Che – ha ribadito Ledda – è fondamentale ma non sufficiente».
Un altro capitolo importante è quello delle pensioni: «Che non possono essere considerate un lusso, un privilegio o una regalia, ma un diritto, la previdenza – ha detto il segretario senza usare mezzi termini – non è un costo economico, ma sostenibilità sociale».
Quasi obbligato uno sguardo al passato perché se il sindacato, oggi, è ancora una risorsa straordinaria, lo si deve all’opera di personaggi della caratura di Vincenzo Saba e Giovanni Marongiu, Giulio Pastore e Mario Romani «Che hanno scritto – ha rimarcato Ledda – pagine importanti di storia del movimento sindacale e della Cisl in particolare».
Notevole il passaggio sulle periferie esistenziali sul quale Ledda si è soffermato per ribadire la necessità di definire e attuare un nuovo piano strategico per rispondere alle tante questioni che da troppo tempo attendono una risposta, nel nostro territorio come in Sardegna.
Sanità, scuola, mobilità e trasporti, infrastrutture, agroindustria, politica industriale e questione energetica (metano, chimica verde, Centrale di Fiume Santo, Area di crisi complessa, Zes), valorizzazione del territorio (turismo, commercio, edilizia), ruolo del sistema finanziario e riforma della Regione.
«Su queste questioni – ha proseguito Pier Luigi Ledda – è del tutto evidente il ritardo e l’insufficienza con la quale si è mossa e si sta muovendo la giunta regionale mentre occorre cambiare immediatamente prospettive e passo».
La questione è incentrata principalmente sul ripensamento del sistema economico-produttivo finalizzato a un rilancio che deve passare principalmente attraverso i settori portanti dell’economia, quindi la riqualificazione dei poli industriali puntando sulla chimica verde a Porto Torres; la riqualificazione e il rilancio dell’intera base produttiva regionale; il potenziamento della rete a banda larga in tutta la provincia; l’investimento sulla centralità della rete della Sanità metropolitana e territoriale; il potenziamento delle competenze attraverso nuovi investimenti su Scuola, Università e Formazione; l’investimento sulla mobilità condizionata da un sistema inadeguato di trasporto pubblico e da arretratezza infrastrutturale viaria e ferroviaria.
Ai lavori della prima giornata, hanno partecipato, fra gli altri, i sindaci di Sassari e Alghero: Nanni Campus e Mario Conoci; il rettore dell’università Gavino Mariotti; i rappresentanti delle altre sigle sindacali: Francesca Nurra (Cgil) e Marco Foddai (Uil); il presidente del Consorzio industriale, Valerio Scanu; Matteo Luridiana di Confagricoltura; il presidente regionale e il direttore territoriale di Coldiretti: Battista Cualbu e Ermanno Mazzetti; il presidente della Camera di commercio, Stefano Visconti; l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Aldo Salaris.
Domani, dopo le conclusioni, la proclamazione del nuovo segretario e dei componenti della segretaria confederale.