Zes al via, il presidente del Cipss, Scanu:”Per il nord ovest un’opportunità da non perdere”
Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono state introdotte in Italia nel 2017 sono già sette quelle operative: Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia-Basilicata, Puglia-Molise, Sicilia Orientale e Sicilia Occidentale.
Per la ZES Sardegna, definita con delibera di Giunta Regionale del marzo scorso, si attende solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto istitutivo. Le ZES sono aree destinatarie di specifiche agevolazioni fiscali e semplificazioni burocratiche, collegate ad aree portuali che presentino le caratteristiche di porti di rilevanza strategica.
L’idea è semplice e lancia, o sarebbe meglio dire rilancia numerosi territori, tra cui in Sardegna, il triangolo delle aree industriali di Porto Torres, Alghero-San Marco e Sassari-Truncu Reale che fanno capo al Consorzio industriale provinciale di Sassari. Si è arrivati, a questo punto, al rush finale. Manca solo un tassello, ed è quello della pubblicazione del decreto istitutivo che renderà definitivamente operativo uno strumento capace di attivare circuiti virtuosi di rilancio e attrarre nuovi investimenti.
“Con i 500 ettari di ZES l’asse industriale Sassari Alghero Porto Torres può assumere un ruolo strategico per il rilancio dell’economia del Nord Ovest. Sarà fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, associazioni di categoria e parti sociali per costruire i programmi di sviluppo strategico – è l’analisi del presidente del Consorzio industriale, Valerio Scanu – le ZES, infatti favoriscono nuovi insediamenti e investimenti su aree delimitate e ben distinte ma generano un indotto di larghe proporzioni territoriali.”
Sarà un momento importante per il territorio nel quale, però, sarà necessario essere pronti, comprendendo la necessità di predisporre per tempo tutta una serie di azioni strategiche che supportino al meglio i benefici che le imprese avranno intenzione di cogliere.
Sotto questo profilo il Consorzio industriale provinciale di Sassari ha monitorato con attenzione le dinamiche non solo istitutive ma anche e soprattutto attuative di questo nuovo ed eccezionale strumento. E non perdere un’occasione unica. Almeno per ora. In attesa di nuove formule agevolative e di sostegno.
Non a caso ha puntato sull’infrastrutturazione di tutte le aree industriali, con un progetto innovativo per l’illuminazione e la videosorveglianza, le reti di fibra ottica e del gas, che di fatto ne accresceranno l’appeal e la competitività. Così come le azioni mirate alla riacquisizione di aree dismesse e alla loro riqualificazione, con particolare attenzione verso quelle retroportuali da destinare all’economia del mare. E ancora con l’avvio di un’azione penetrante di marketing territoriale che si svilupperà già dai prossimi mesi per attrarre investimenti e nuove imprese nel nordovest della Sardegna.
“Attualmente sono presenti nel mondo e in Europa oltre quattromila Zes e le esperienze dimostrano come l’incremento di valore aggiunto e occupazione sono obiettivi realizzabili – aggiunge e conclude il presidente Scanu -. Semplificazioni amministrative e agevolazioni fiscali sono elementi di sicura attrattività per investitori nazionali ed internazionali a condizione che si realizzino anche mirati investimenti infrastrutturali nelle aree portuali.”
Perché le ZES rappresentano in questo momento un elemento di reale rilancio per tutto il territorio. Da cogliere al meglio.
Le ZES
La Regione Sardegna, d’intesa con i territori, ha identificato le aree portuali di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Tortolì-Arbatax e le aree retroportuali dei sei Consorzi Industriali come aree appartenenti alla ZES a rete.
Il Consorzio industriale provinciale di Sassari, secondo per estensione in Sardegna, comprende 500 ettari suddivisi su Porto Torres (331) Alghero- San Marco (103) Sassari-Truncu Reale (76).
Gli interventi nascono per favorire e finanziare diverse progettualità infrastrutturali come:
· ccollegamento di “ultimo miglio”: realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali, così da consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica;
· digitalizzazione e potenziamento della logistica, urbanizzazioni green e lavori di efficientamento energetico e ambientale nelle aree retroportuali e nelle aree industriali appartenenti alle ZES;
· potenziamento della resilienza e della sicurezza dell’infrastruttura connessa all’accesso ai porti.
Il credito d’imposta previsto per ciascun investimento all’interno delle aree ZES è di 100 milioni di euro. Inoltre, il beneficio fiscale si estende anche all’acquisto di immobili strumentali agli investimenti, anche mediante contratti di locazione finanziaria.
Nella ZES sarà competente il comitato di indirizzo, presieduto dal Commissario straordinario e comprende il presidente dell’Autorità di sistema portuale e i rappresentanti regionali.
Per garantire il processo di semplificazioni amministrative, un ruolo fondamentale avrà il Commissario straordinario, che potrà assumere anche funzioni di stazione appaltante e operare con poteri straordinari in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici.
Sempre in materia di semplificazioni si introduce il nuovo procedimento di autorizzazione unica che sostituisce tutte le precedenti autorizzazioni, concessioni, pareri, mantenendo il rispetto delle normative in materia di valutazione di impatto ambientale, e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attività previste nel progetto. Può costituire, se necessario, anche una variante agli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale, ad eccezione del Piano paesaggistico regionale.