8 marzo 2022, Sottosegretario Pucciarelli: uguaglianza nel lavoro fondamento per affermazione identitaria di cui l’integrazione femminile Difesa è modello virtuoso.
“Dopo più di un secolo – le prime celebrazioni di un ‘momento dell’anno dedicato espressamente alle donne’ risalgono agli inizi del ‘900 – quella che dal 1975 è stata scelta dalle Nazioni Unite come Giornata Internazionale della Donna continua ad essere preziosissimo momento di riflessione consuntiva e prospettica sulla condizione femminile in ogni aspetto del vivere sociale – culturale, politico, economico, lavorativo, di costume –; parametrandone tanto i progressi e le conquiste, identitarie e materiali, quanto le disparità tutt’oggi cogenti rispetto al principio di uguaglianza tra i generi internazionalmente affermato nello Statuto dell’ONU del 1945.
Il tema scelto per l’8 marzo di quest’anno
Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030 – ne focalizza l’attenzione sulle disuguaglianze uomo-donna che ancora coinvolgono gli aspetti dell’impiego e della redditività, rispetto alle quali le dinamiche di integrazione del genere femminile nell’ambito del nostro comparto Difesa rappresentano senza dubbio un modello virtuoso da promuovere trasversalmente sia nella vita pubblica sia nel privato.” – rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli nel rimarcare l’importanza di questa Giornata Internazionale istituita per riflettere sulle conquiste della condizione femminile, ma anche sulle discriminazioni e violenze di cui è ancora oggetto nel mondo d’oggi.
Lavoro genera affrancamento nelle dinamiche sociali
“L’attenzione a politiche di occupazione attiva realmente ispirate a principi di equanimi prospettive tra uomo e donna – ha proseguito Pucciarelli – ha infatti un impatto sul raggiungimento di pari opportunità effettive che travalica la stessa dimensione lavorativa, configurandosi come prerequisito essenziale per il pieno affrancamento di ciascun individuo all’interno delle dinamiche sociali.
Carriera militare: il coinvolgimento delle donne e l’impostazione
In tal senso, sebbene l’inclusione delle donne nella nostra Difesa risalga a tempi relativamente recenti – la legge sul reclutamento femminile data 20 ottobre 1999 – essa si traduce in un ‘modello di ruolo’ estremamente positivo ed efficace per parità di genere ed empowerment femminile, configurando le procedure italiane tra le più avanzate al mondo e meritevoli di essere promosse anche oltre la sfera militare.
L’integrazione delle donne militari nelle fila delle nostre tre Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri è progredita con rapidità e capillarità; oggi ne sono presenti due generazioni, circa 19.000 complessivamente, distribuite nei diversi ruoli – Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Militari –, così come nei livelli di incarico – di comando, funzionari e di base – e nei contesti d’impiego – operativi e del supporto. Tutto ciò è reso possibile dall’identico trattamento riservato alle donne in uniforme della Difesa rispetto ai colleghi uomini, in ogni campo: selezione e reclutamento, assegnazione incarichi, retribuzione stipendiale, progressione di carriera. Senza preclusioni di opportunità, ruoli e impieghi; fuori da logiche agevolanti tipo le ‘quote rosa’!
Per questo, nell’auspicare che ogni giorno possa essere un 8 marzo su cui costruire, a livello globale, un’effettiva uguaglianza nella diversità tra i generi, rinnovo il caloroso augurio e ringraziamento alle donne di Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri, unitamente alle civili della nostra Difesa per l’impegno, determinazione e passione con cui da professioniste servono l’Istituzione, anche in un momento geopolitico di particolare crucialità come quello in atto.” – ha concluso Pucciarelli.