Presenti per la Ugl Metalmeccanici il Vice Segretario Nazionale con delega alla siderurgia, Francescangeli Daniele, il Segretario Territoriale Alessandro Calabrese, la Rsu di A.d.I. Alessandro Dipino e la coordinatrice territoriale di Taranto, Concetta Di Ponzio”.
“Dopo un lungo e serrato confronto presso la sede ministeriale tra azienda e parti sociali con l’unico obbiettivo di cercare di raggiungere un’intesa, non si è riusciti a condividere un percorso comune, un dialogo costruttivo, avendo come priorità la tutela dei lavoratori”.
“Avevamo chiesto al tavolo in tutti questi giorni che il numero dei lavoratori coinvolti, andava verificato per macro aree entrando nel concreto della procedura, verificando i reali investimenti, attuando un piano dì monitoraggio per verificare l’attuabilità degli stessi, al fine dì rendere efficace l’ammortizzatore, nel rispetto dei soggetti coinvolti.
Nel corso della discussione, sono emerse altre considerazioni in merito al reintegro dì tutti i lavoratori coinvolti nella procedura in essere, non al raggiungimento delle 6.000.000 tonnellate di produzione bensì, al raggiungimento dei volumi produttivi pari a 8.000.000 ton/anno: quindi al completamento della prevista riorganizzazione che presumibilmente si realizzerebbe nel 2025.
Le troppe incognite nel modo e soprattutto nei tempi di gestione e realizzazione del piano industriale non del tutto noto alle OO.SS ha reso l’incontro di oggi vano, rimettendo in discussione i dubbi e le paure di un’intera forza lavoro, ormai stremata e sfiduciata dal modus operandi di A.d.I.
Ribadiamo, a gran voce, che per noi è ancora efficace l’accordo del settembre 2018, che ogni lavoratore ha la sua dignità che da troppo tempo è ignorata: ogni lavoratore ha un valore che si concretizza quotidianamente nella sua attività professionale, perché noi crediamo nella nostra forza lavoro la quale ha permesso all’acciaieria tarantina, di essere un fiore all’occhiello della filiera siderurgica. Pertanto come Ugl – concludono i sindacalisti – chiediamo garanzie per tutti i lavoratori in forza, soprattutto non dimentichiamo i colleghi in AS che hanno pari diritti da rivendicare”