Acropoli di Paternò: sabato 5 marzo alle ore 19 e 30 “#UKRAINEFREEDOM” sit
Acropoli di Paternò: oggi – Sabato 5 Marzo – alle ore 19 e 30 “#UKRAINEFREEDOM” sit
Francesco Finocchiaro (Presidente Archeoclub D’Italia Ibla Mayor di Paternò) : “Un’acropoli che è stata luogo di incontro tra diversi popoli, baluardo a difesa di un vasto territorio, un’opportunità per tante etnie. Siculi, Greci, Romani, Visigoti, Bizantini, Arabi, Normani, Svevi, Francesi, Spagnoli. Un luogo che ha visto anche le atrocità della guerra con i bombardamenti del 1943”.Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia) : “Abbiamo osservato un minuto di silenzio in diretta Facebook. Accendiamo la pace, lo diceva e chiedeva la fondatrice dei focolarini Chiara Lubich”.
E cresce la fiaccolata che ad Avellino vedrà insieme il mondo della cultura: da 39 ore le associazioni che hanno aderito sono 50!
“ACCEN….DIAMO LA PACE….!”
- Lunedì – 7 Marzo – Ore 17 e 30 – Piazza della Libertà – Avellino –
Storie – testimonianze – fiaccole accese da tutto il mondo della cultura e del volontariato!
Ilenia D’Oria (Presidente Archeoclub D’Italia sede Avellino) : “Aumentano le adesioni ad “ACCEN…DIAMO LA PACE…!” la fiaccolata di Avellino che vedrà insieme il mondo della cultura, associazioni culturali, case editrici, Movimento Italiano Disabili, Associazione Ucraini, Comunità “Laudato Sì”, Comuni come Avellino, Mercogliano, Mirabella Eclano, Monteforte Irpino, Montefredane, ma si stanno aggregando altre realtà. Non più 39 ma addirittura 45 sono in questo momento quelle aderenti. Il Comitato UNICEF di Avellino partecipa all’iniziativa di Archeoclub con il progetto “Una Pigotta per la pace”.
“La cultura c’è. Domani l’Acropoli di Paternò, alle ore 19 e 30, lancerà un forte messaggio di pace. Dall’acropoli di Hybla Major un messaggio di pace. Un luogo che vive una sacralità antica, che affonda le sue radici nel passato più lontano. Chiese, santuari, templi che parlano di convivenza e accoglienza. Un’acropoli che è stata luogo di incontro tra diversi popoli, baluardo a difesa di un vasto territorio, un’opportunità per tante etnie.
Siculi, Greci, Romani, Visigoti, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Francesi, Spagnoli. Un luogo che ha visto anche le atrocità della guerra con i bombardamenti del 1943, ancora impressi nella memoria della città che ha ottenuto la medaglia d’oro al valore.
Oggi l’acropoli è un luogo di pace e contemplazione, uno spazio di spiritualità e trascendenza. Da questa terra, da questo antico vulcano, un sussurro potente è rivolto ai grandi della terra. Pace. Pace, Pace”. Lo ha affermato Francesco Finocchiaro, Presidente di Archeoclub D’Italia “Ibla Mayor” di Paternò.
Ieri, Archeoclub D’Italia, tra le principali associazioni cultural dell’Italia con 150 sedi e 5500 soci, ha dato vita ad un minuto di silenzio in diretta Facebook, sulla pagina di Archeoclub D’Italia Nazionale.
“Abbiamo osservato un minuto di silenzio in diretta Facebook per la pace. Le stesse immagini provenienti dalle città dell’Ucraina impongono una riflessione e la cultura ha il dovere di porre l’essere umano dinanzi alla meditazione.
All’inizio del consueto appuntamento del Venerdì in diretta social, poco fa, abbiamo dunque osservato un minuto di silenzio – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – perché la cultura non può tacere dinanzi alle armi e il silenzio, nel rispetto soprattutto della libertà e di chi sta perdendo la vita per la libertà e la tutela dei propri diritti come il popolo ucraino, vale più di una parola.
Il seminario di oggi era proprio dedicato alla figura di Gioacchino da Fiore: un maestro della civiltà europea. E’ stato un abate, teologo e scrittore italiano. È venerato come beato da parte dei florensi e dei gesuiti bollandisti. È in atto ufficialmente la causa di beatificazione. Dante, nella Divina Commedia, inserisce Gioacchino da Fiore nel Paradiso (canto XII, versi 139-141), tra la schiera dei beati sapienti, corrispondenti agli odierni dottori della Chiesa, accanto ai santi Bonaventura da Bagnoregio, Rabano Mauro e Tommaso D’Aquino”.