Domani a Cabras la prima delle due giornate dedicate all’archeologia in Sardegna, tappa di avvicinamento ad Archeologika 2022, in programma nel mese di settembre a Cagliari.
Al centro polifunzionale un worskshop con i gestori dei siti archeologici sardi (ore 15.30) e un seminario sulle attività svolte nei siti archeologici della Sardegna dal gruppo internazionale coordinato da Salvatore Rubino dell’Università di Sassari (ore 17.30). Si parlerà anche della ricostruzione del viso di un inumato e dello studio degli scheletri rinvenuti a Mont’e Prama.
Archeologia in Sardegna e alle sue prospettive di valorizzazione a livello internazionale
Inizia domani a Cabras, presso il centro funzionale, l’evento articolato in due giornate dedicate proprio a questi propositi. Si tratta del primo appuntamento di una lunga serie che condurranno alla seconda edizione di Archeologika il cui evento pubblico si svolgerà nel mese di settembre a Cagliari nei suggestivi spazi del Bastione di Saint Remy. Il progetto, pensato dall’assessorato del Turismo della Regione Sardegna per promuovere l’immagine della Sardegna e del suo immenso patrimonio archeologico in Italia e all’estero, è diventato in un solo anno un punto di riferimento per studiosi ed esperti del settore, un luogo di incontro, di suggerimenti, di scambio e di elaborazione di idee.
E con questo spirito si apre la manifestazione di Cabras, promossa dalla Fondazione Mont’e Prama proprio con la collaborazione dell’Assessorato regionale del Turismo. I momenti congressuali dei due giorni, per stessa ammissione del presidente della Fondazione, Anthony Muroni, rappresentano una sorta di cerniera fra istituzioni pubbliche, mondo della ricerca, associazioni, soggetti privati e operatori culturali per azioni comuni e non più disarticolate: “In quest’ottica vanno letti i quattro diversi momenti congressuali di questi due giorni”.
Programma: tra giganti e bioarcheologia
Si parte domani, venerdì 4 marzo, alle ore 15.30, con un workshop che vedrà la partecipazione di alcune società di gestione dei siti e dei luoghi della cultura della Sardegna. Un’occasione per illustrare buone pratiche, avanzare proposte, individuare percorsi strategici nella gestione dei siti, non ultima la creazione di accordi di rete e la collaborazione tra i siti nel panorama regionale. Introduce i lavori Anthony Muroni (Presidente della Fondazione Mont’e Prama). Intervengono Cristiano Erriu (Direttore del Centro Servizi per le Imprese), Sara Fadda (Società di Gestione Sémata Società Cooperativa) e Miriam Spano (Società di Gestione Barlares s.a.s).
Il fascino misterioso dei Giganti, nello stesso luogo che li ha resi ormai mitologici, è il protagonista del secondo appuntamento della giornata. Alle ore 17.30, gli studiosi Salvatore Rubino, Luca Bonoroli, Raimondo Zucca e Vittorio Mazzarello animeranno il seminario dal titolo “Bioarcheologia a Mont’e Prama, un approccio multidisciplinare”. Si parlerà delle attività che il gruppo internazionale coordinato da Salvatore Rubino (Università di Sassari) ha svolto in campo bioarcheologico in diversi siti della Sardegna: la cripta di Castelsardo con le mummie e i morti di peste, i parassiti delle latrine dell’800 nel palazzo ducale, i prigionieri austro ungarici, i morti di colera nell’isola dell’Asinara.
E poi, ancora, il rilevamento del contenuto di vasi nuragici con metodiche di studio del Dna. Un altro momento particolarmente interessante è rappresentato dall’attività svolta dal gruppo proprio a Mont’ e Prama con la ricostruzione del viso di un inumato e lo studio degli scheletri rinvenuti nel sito archeologico, appartenenti prevalentemente a giovani con un Dna simile a quello dei sardi moderni con geni presenti già dal neolitico in poi.