“Le più belle pagine del romanticismo” è il titolo del terzo spettacolo del “Festival di Pasqua”, edizione 2022 (di scena dal 13 Marzo al 30 Aprile). Domenica 3 Aprile, alle ore 19.00, al Centro Culturale Sa Manifattura (ex Manifattura Tabacchi), in Viale Regina Margherita 33, nel quartiere Marina, a Cagliari, sarà di scena un programma molto toccante, in una serata dedicata a Gianluigi Piras, noto e stimato medico ginecologo e amico dell’Associazione Incontri Musicali.
Sul palco sarà protagonista l’Orchestra Ensemble Kadossène, diretta dal Maestro Giacomo Medas, che eseguirà l’opera di Guillame Lekeu, “L’anima Mia è triste fino alla morte”, il “Concerto da Chiesa” di George Dyson, e “L’adagio per archi op. 11” di Samuel Barber.“L’anima Mia è triste fino alla morte” (G.Lekeu)
Questo “Molto adagio” per quartetto d’archi, composto da Lekeu nel 1886-1887, è opera di un compositore quasi autodidatta, ma sotto l’influsso dei Quartetti di Beethoven. Con tutta l’insolenza della giovinezza, all’epoca il musicista ritiene che vi sia «ben altro da trarre dal quartetto per archi che un’opera perfetta e regolare alla maniera di Mozart ou di Haydn» – affermazione significativa, che rivela la sua aspirazione a una scrittura tormantata, assai lontana dalla limpidezza e dall’equilibrio dei classici. Composto senza soluzione di continuità, il suo Molto adagio si ispira alle parola di Cristo nell’orto di Gethsemani: «L’anima mia è triste fino alla morte» (Matteo 38, 26).
Il brano è una meditazione sulla sofferenza e sulla morte e sullo sgomento che deriva dal confrontarvisi. L’indicazione rivolta agli interpreti è esplicita: Molto adagio sempre cantante doloroso. Tutto, in questa partitura dal tono di compianto, concorre alla stranezza del discorso musicale. Dopo la cupa scansione introduttiva del violoncello, la scrittura è stanca, formata da linee allungate che creano l’impressione di un rubato generale. Lekeu accentua questa sensazione di destrutturazione facendo uso di una battuta a cinque tempi, assai inconsueta. L’armonia è tesa, senza peraltro raggiungere l’esasperata espressività che è tipica di Lekeu; il sentimento dominante è la contemplazione (non si può non pensare alle Sette ultime parole del nostro Redentore sulla croce di Haydn, per quartetto, in cui alcune pagine attestano un raccoglimento analogo). La partitura si conclude in modo spoglio e disadorno su una ripresa della scansione iniziale del violoncello.
“Concerto da Chiesa” (G.Dyson)
George Dyson compose il suo Concerto da Chiesa per orchestra d’archi nel 1949. È stato scritto per la Jacques Orchestra, un’orchestra che all’epoca promuoveva la nuova musica classica inglese. La Jacques Orchestra prende il nome dal suo leader, il reverendo Reginald Jacques. La prima ha avuto luogo a Hampton Court. Il suo Concerto da Camera era musica chiaramente “secolare”; questa composizione è basata su inni. La musica non è spensierata; la parte 1 è ad esempio un lamento. La differenza tra i due concerti si sente subito. Il suo Concerto da Camera è per compiacere le persone; la musica del Concerto da Chiesa è musica per pensare alla vita. Dyson, però, non salta mai fuori dall’angolo; rimane una musica ordinata; non poteva comporre altrimenti. La composizione suona come un anacronismo alla fine degli anni Quaranta. Come negli altri suoi concerti, un quartetto d’archi formato dall’orchestra d’archi si esibisce come “solista”.
“Adagio per archi op.11” (S.Barber)
Eseguito per la prima volta nel 1938, è il brano più famoso di Barber. Si tratta di un arrangiamento dello stesso Barber di un movimento del suo Quartetto per archi op. 11, composto nel 1936; nella sua versione originale, esso segue e fa da contrasto ad un primo movimento decisamente violento, ed è a sua volta immediatamente seguito da una breve ripresa del materiale nel primo movimento.
L’adagio per orchestra d’archi è stato eseguito per la prima volta l’11 maggio 1938 in una trasmissione radiofonica da uno studio di New York della NBC Symphony Orchestra diretta da Arturo Toscanini, che ha poi portato il pezzo in tournée in Europa e in Sud America. Nel 1968 Barber ha trascritto il pezzo per coro ad otto voci, abbinandogli il testo dell’Agnus Dei. Il pezzo segue una forma ad arco, e si basa su una breve cellula melodica basata su gradi congiunti ascendenti, che vengono in seguito variati, interpolati ed invertiti.
Il Festival di Pasqua, edizione 2022, è organizzato dall’Associazione Incontri Musicali, in collaborazione con l’Ass. P.I. RAS, il Ministero della Cultura, l’Associazione Sonus de Atongiu e la Scuola Civica “L. Rachel”.
Per assistere allo spettacolo del Festival, il cui costo è di 5 euro, in rispetto alle norme per prevenire il contagio del Covid-19, sarà necessario prenotare al 351/8113531 ed essere in possesso obbligatoriamente del Green Pass.