CeDAC Prosa: Elisa Pistis in “Mistero Buffo” venerdì 11 marzo h 21 a Ozieri
Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame
un progetto di Elisa Pistis
con il patrocinio della Fondazione Fo – Rame
con il sostegno di Sardegna Teatro
spettacolo vincitore del contest “Proiezioni Teatrali 2018” del Teatro del Rimbombo (AL):
Premio della Giuria – Secondo Premio del Pubblico
Il teatro oggi ha un’esigenza, un imperativo: riprendere contatto con le persone, incontrarle, parlar loro direttamente.
I giullari, i commedianti dell’arte, spinti dalla fame e dall’urgenza di fare del Teatro un mestiere oltre che uno stile di vita, in un mondo frammentato e dove le lingue diverse ostacolavano la comunicazione fra i popoli, per parlare con le varie comunità e per farsi capire da tutti si dovettero ingegnare e dovettero inventare nuove modalità espressive.
Dario Fo e Franca Rame, alla fine degli anni ’60, hanno recuperato questo slancio energetico e vitale: le giullarate di Mistero Buffo annullano la distanza tra l’attore e lo spettatore, scavalcano le differenze linguistiche, portano a tutti messaggi urgenti e importanti.
Hanno creato giullarate che parlano di lavoro, di fame, di potere, di comunicazione, di ribellione: tutti temi universalmente validi, oggi come ieri, qui come altrove.
Il progetto
Il mio “Mistero Buffo” non vuole essere ovviamente una copia del lavoro di Dario Fo, ma si snoda prima di tutto da un punto di partenza molto semplice: una donna che mette in scena, da sola, Mistero Buffo.
La mia rielaborazione parte quindi da una sensibilità femminile, che non esclude il lavoro del Maestro ma ha, per forza di cose, una direzione espressiva totalmente differente.
Diversi sono inoltre i tempi in cui ci muoviamo e il contesto sociale del nostro presente: con questo Mistero Buffo parto dall’esigenza di condividere una riflessione attuale su alcune dinamiche che ancora oggi caratterizzano la nostra società.
Soprattutto vorrei capire come la questione del potere, dell’arroganza, dell’ingiustizia sociale, tutt’altro che risolta e appartenente al passato, ancora oggi possa risuonare attraverso un materiale scritto alla fine degli anni Sessanta e attraverso delle storie che sono alla base della nostra cultura, e non solo, da secoli.
Ho scelto, infatti, il filo rosso della Sacra Famiglia, mettendo in campo due differenti momenti della vita di Gesù: Gesù bambino e Gesù adulto, accompagnato ovviamente dalla presenza, indubbiamente importante, di sua madre, Maria di Nazareth: personaggi che ci sono familiari e che conosciamo, qualsiasi sia il nostro rapporto con la religione.
Lo spettacolo si compone di linguaggi differenti: si parte dai dialetti del nord Italia (soprattutto lombardo, veneto, friulano) ma con una rielaborazione libera che lascia spazio all’espressività e soprattutto al messaggio emotivo, fino ad arrivare al sardo, una lingua completamente diversa che dà nuova vita alla giullarata, una lingua dai suoni atavici, primitivi, che si prestano ottimamente a raccontare storie antiche come queste.
Il primo miracolo di Gesù Bambino vede la Sacra Famiglia costretta ad emigrare a Jaffa e ad adattarsi e ambientarsi in una città nuova.
Mentre Giuseppe e Maria cercano un lavoro per mantenere la famiglia, il bambin Gesù cerca difare amicizia con i bambini della città, dimostrandosi simpatico e affabile finché qualcuno non lo fa arrabbiare…
Maria sotto la croce è la storia di Maria di Nazareth che sale al Golgota da Gesù, crocifisso: una madre che vede morire un figlio, ingiustamente torturato ed ucciso per aver predicato un messaggio di pace e fratellanza.
In questa Maria popolana, lontana dall’iconografia tradizionale, prevale l’istinto primario di salvare il proprio figlio dalla morte; ma non c’è modo di opporsi al destino di Gesù, venuto sulla Terra per sacrificarsi.
Curriculum sintetico
Elisa Pistis è un’attrice e un’autrice professionista sarda.
Nel 2009 si laurea in Beni culturali all’Università di Cagliari; nel 2013 si diploma all’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine e nel 2020 consegue il Master di Laurea in Drammaturgia e Sceneggiatura dell’Accademia Nazionale Silvio D’Amico di Roma.
Tra il 2016 e il 2018 lavora con Marco Baliani per il progetto Human, spettacolo con Lella Costa, che sarà in tournée in tutta Italia per due stagioni.
Collabora continuativamente come attrice e autrice per diverse realtà teatrali, tra cui le produzioni di Sardegna Teatro, che la produce, nel 2019, come drammaturgia con il suo testo: “Ai miei tempi”.
Ha lavorato come attrice in alcuni cortometraggi e lungometraggi; è interprete, doppiatrice e autrice per la RAI e collabora con alcune case editrici per la registrazione di audiolibri.
CeDAC Prosa 2021-2022