CeDAC / Prosa: successo nell’Isola per ” Pour un oui ou un pour un non”
Successo per “Pour un oui ou pour un non” (Per un sì o per un no) di Nathalie Sarraute in cartellone ancora STASERA (venerdì 4 marzo) e DOMANI (sabato 5 marzo) alle 20.30 e domenica 6 marzo alle 19 (oltre alla replica pomeridiana OGGI, venerdì 4 marzo alle 16.30 per il turno P) al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. La raffinata commedia – pensata come un radiodramma – è incentrata sul significato delle parole (e dei silenzi) e sulle piccole e grandi incomprensioni e i fraintendimenti che possono minare perfino le basi di una solida amicizia. Sotto i riflettori due artisti del calibro di Umberto Orsini e Franco Branciaroli per la regia di Pier Luigi Pizzi (che firma anche scenografia e costumi) – produzione Compagnia Umberto Orsini e Teatro de Gli Incamminati in collaborazione con CTB / Centro Teatrale Bresciano: “Pour un oui ou pour un non” descrive l’incontro tra due amici dopo un lungo e apparentemente immotivato distacco, le cui cause risalgono, come si scoprirà poi, ad una frase infelice, o pronunciata in modo da ferire, inconsapevolmente, la sensibilità di uno dei due. Una questione sottile, in fondo, ma cruciale per i due protagonisti, che nell’arco di poco più di un’ora si scontrano e dibattono sulle dinamiche del successo e sulla scelta di un’esistenza ritirata, lontano dal clamore mediatico e ripercorrono episodi significativi del loro passato, da cui emergono i loro caratteri, diametralmente opposti e forse per questo complementari.
Quella sorta di antagonismo naturale tra due i temperamenti, l’uno più schivo e riservato, cauto e riflessivo, e perfino puntiglioso l’altro irruente e spontaneo, pronto a lanciarsi in nuove avventure con giovanile spericolatezza, pieno di entusiasmo e passione, deciso a vivere la vita fino in fondo, conduce nell’età matura verso una frattura insanabile, determinata da due visioni inconciliabili. Nathalie Sarraute pone l’accento sull’ambiguità delle parole e sulle molteplici sfumature affidate ad un’intonazione, una pausa, un sottotesto che è solo possibile intuire: un tema squisitamente filosofico – la distanza tra “le parole e le cose” – che si trasforma in dilemma esistenziale.
Lunghi applausi alla prima sassarese come nelle repliche cagliaritane per Umberto Orsini e Franco Branciaroli, formidabili interpreti di una commedia dolceamara, inedita in Italia, ambientata in una sorta di biblioteca privata, tra file e file, e ancora cataste di volumi oltre a raffinate note di design, dove un piccolo incidente, quasi pretestuoso, durante una conversazione apparentemente innocente, mette in crisi un’amicizia: l’incontro provocato da uno dei due, preoccupato per il troppo lungo silenzio, mette a nudo l’anima dei due protagonisti, le loro inclinazioni e fragilità, il peso dei molti pensieri “non detti” che danno adito a supposizioni pericolose. Una pièce contemporanea e perfettamente attuale, anche se scritta quarant’anni fa, per la magnifica, duplice prova di due grandi attori. Da non perdere.