I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da un’ alterazione delle abitudini alimentari, e la pandemia, sotto questo profilo, ha svolto un’azione preoccupante. Soprattutto se si pensa ai giovani, senza dubbio e per tutta una serie di motivazioni, la fascia più debole ed esposta. Posto che i comportamenti tipici di una persona che soffre di un disturbo del comportamento alimentare siano numerosi. Aspetti questi approfonditi insieme ai giovani liceali (ma anche con educatori ed insegnanti) del Convitto nazionale Canopoleno, in una serie di incontri organizzati in collaborazione con l’Associazione Canne al vento nata per sostenere tutte le persone che pensano di poter avere DCA e loro familiari. I disturbi del comportamento alimentare, infatti, coinvolgono non solo chi ne è affetto ma tutto il nucleo familiare. L’argomento, di stretta attualità e le analisi della patologia – e soprattutto i percorsi per riconoscerla e affrontarla- sono stati esposti dall’educatrice sanitaria Francesca Pierotti, posto che solo una piccola percentuale di persone che soffre di un disturbo alimentare chiede aiuto.
“Ecco perché sono importanti momenti di riflessione e confronto come questi – è il commento del rettore del Canopoleno, Stefano Manca- per conoscere e riconoscere il disagio, intervenire e porvi rimedio. I nostri ragazzi anche per effetto della pandemia stanno attraversando un periodo di non semplice interpretazione e la scuola deve intervenire con tutti gli strumenti di cui dispone per cercare di eliminare le problematiche che si presentano.”
I disturbi alimentari devono essere individuati già dai primi segnali, per evitare che possano portare ad effetti che possono rivelarsi di non semplice soluzione. Con un’azione sinergica che leghi scuola, famiglie ed esperti insieme ai ragazzi. Perché si tratta di una patologia da non sottovalutare che per essere contrastata al meglio deve essere conosciuta.