“La crisi energetica che ha investito il nostro paese sin dalla fine del 2021 oggi si fa sempre più pressante e rischia di fermare gli impianti di molte imprese energivore sarde, compresa la Portovesme s.r.l. Se qualche mese fa l’azienda si è vista costretta a stoppare parzialmente gli impianti dello zinco elettronico, oggi si rischia il blocco totale dell’attività con tutte le nefaste conseguenze del caso sia in termini di produzione che in termini occupazionali.
In ballo infatti, oltre alla sopravvivenza di un settore estremamente strategico per il paese, c’è il futuro di ben 1.500 lavoratori, tra diretti e indiretti. 1500 famiglie che guardano con il fiato sospeso alle prossime mosse della politica nazionale per scongiurare quella che a tutti gli effetti si prospetta come una catastrofe per il territorio del Sulcis-Iglesiente, già pesantemente in affanno, e di tutta l’isola.
La Portovesme ha già dichiarato che nessuno strumento sino ad ora ipotizzato della politica nazionale ha trovato adeguata attuazione e ha lanciato un accorato appello affinché si intervenga. Da mesi come LEGA siamo impegnati sul fronte energia e come LEGA SARDEGNA abbiamo proposto una serie di atti, tra cui un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio regionale durante la discussione della finanziaria, per sensibilizzare la Giunta Regionale e il Governo Nazionale.
Si rischia un vero e proprio disastro, un disastro che non possiamo permetterci. Serve mettere in campo strumenti che compensino il gap tra l’isola e il resto d’Italia. Abbiamo depositato un’interpellanza in consiglio regionale in cui chiediamo che questa grave crisi non venga sottovalutata ma si intervenga immediatamente.”
Così il Gruppo Consiliare Lega Salvini Sardegna